SEO

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Come creare l’alberatura sito in chiave SEO: ovvero come non far perdere i tuoi utenti tra le pagine del tuo sito

L’alberatura di un sito web è un aspetto fondamentale per garantire un’esperienza di navigazione ottimale e migliorare le performance in termini di SEO. Una struttura ben organizzata non solo aiuta gli utenti a trovare facilmente ciò che cercano, ma facilita anche i motori di ricerca nella scansione e nell’indicizzazione dei contenuti. In questa guida esploreremo tutti gli aspetti essenziali per creare un’alberatura efficace e funzionale.

Cos’è l’alberatura di un sito

L’alberatura di un sito è la rappresentazione logica della struttura gerarchica delle sue pagine. Immaginala come un albero: il tronco rappresenta la homepage, da cui si diramano i principali rami (le categorie) e le foglie (le sottocategorie e le pagine di dettaglio). Una buona alberatura è essenziale per:

  • Guidare gli utenti attraverso il sito senza confonderli.
  • Ottimizzare il crawling da parte dei motori di ricerca.
  • Evitare contenuti isolati o difficilmente accessibili.

Una corretta comprensione dell’alberatura permette di identificare le aree di miglioramento e di progettare un sito in modo che risulti intuitivo, coerente e performante.

Come vedere l’albero di un sito?

Visualizzare l’alberatura di un sito è cruciale per comprenderne la struttura e identificare eventuali aree di miglioramento. Una chiara visione dell’albero del sito ti consente di individuare eventuali punti critici, come pagine difficili da raggiungere o contenuti ridondanti. Inoltre, può aiutarti a creare un’esperienza utente più fluida, migliorando il flusso di navigazione.

  1. Utilizzare strumenti SEO: software come Screaming Frog o Sitebulb possono generare una mappa del sito che mostra la gerarchia delle pagine.
  2. Creare una sitemap XML: molte piattaforme CMS (come WordPress) offrono plugin per generare automaticamente una sitemap XML, utile sia per i motori di ricerca che per l’analisi interna.
  3. Disegnare manualmente: una rappresentazione visiva su carta o con strumenti di mind mapping (ad esempio, XMind o Miro) può aiutare a pianificare modifiche e ottimizzazioni.

Come fare il SEO di un sito?

L’ottimizzazione SEO passa inevitabilmente per una struttura ben progettata. La struttura di un sito è uno degli elementi fondamentali che i motori di ricerca valutano per determinare la rilevanza e la qualità dei contenuti. Creare un sito SEO-friendly significa sviluppare un’architettura che consenta una facile navigazione, garantisca una buona esperienza utente e supporti una scansione efficiente da parte dei crawler.

I passaggi principali includono:

  • Ricerca delle parole chiave: identificare i termini che gli utenti utilizzano per cercare informazioni pertinenti al tuo settore.
  • Organizzazione dei contenuti: strutturare le pagine in modo che riflettano la gerarchia delle parole chiave.
  • Ottimizzazione tecnica: garantire che il sito sia veloce, mobile-friendly e dotato di URL leggibili.
  • Creazione di collegamenti interni: assicurarsi che ogni pagina sia raggiungibile con pochi clic e che ci siano link contestuali tra i contenuti correlati.

Come organizzare i contenuti di un sito web

Organizzare i contenuti in modo logico ed efficace è una parte essenziale della progettazione di un sito web. Una struttura chiara aiuta gli utenti a trovare rapidamente le informazioni desiderate e guida i motori di ricerca nella comprensione della gerarchia e della rilevanza delle pagine. Inoltre, un sito ben organizzato può aumentare il tempo di permanenza degli utenti e ridurre la frequenza di rimbalzo.

Menù di navigazione

Il menù è il punto di partenza per l’utente. Deve essere:

  • Intuitivo: evitare troppi livelli gerarchici.
  • Chiaro: usare etichette descrittive e pertinenti.
  • Fisso: visibile su tutte le pagine principali.

Gerarchie di URL

Gli URL devono riflettere la struttura del sito. Ad esempio:

  • Homepage: www.esempio.com
  • Categoria: www.esempio.com/categoria
  • Sottocategoria: www.esempio.com/categoria/sottocategoria
  • Pagina prodotto: www.esempio.com/categoria/sottocategoria/prodotto

Questo approccio aiuta sia gli utenti che i motori di ricerca a comprendere il contesto e la relazione tra le pagine.

Strategie di interlinking

L’interlinking è una tecnica SEO cruciale. Collega le pagine interne in modo che:

  • Gli utenti possano esplorare contenuti correlati.
  • I motori di ricerca possano scansionare più facilmente il sito.

Breadcrumbs o percorsi navigazionali

Le breadcrumbs sono indicatori visivi che mostrano la posizione dell’utente all’interno del sito. Ad esempio:

Homepage > Categoria > Sottocategoria > Pagina

Questi percorsi migliorano l’esperienza utente e facilitano la navigazione.

Sitemap HTML

Oltre alla sitemap XML per i motori di ricerca, una sitemap HTML è utile per gli utenti, soprattutto su siti di grandi dimensioni. Deve contenere link a tutte le pagine principali del sito.

Costruisci con intento

Ogni pagina del sito deve avere uno scopo chiaro. Chiediti sempre:

  • Qual è il suo obiettivo?
  • Risponde a una domanda o soddisfa un bisogno?
  • È utile e rilevante per il target?

Quante macro categorie sono consigliate nell’alberatura di un sito?

Non esiste un numero fisso, ma in generale:

  • 3-7 macro categorie: mantieni una struttura snella.
  • Evita di creare più livelli gerarchici del necessario.
  • Assicurati che ogni categoria abbia abbastanza contenuti per giustificarne l’esistenza.

Struttura a rami e foglie dell’alberatura del sito

La struttura a rami e foglie è una rappresentazione visiva efficace della gerarchia di un sito. Ogni ramo rappresenta una categoria principale, mentre le foglie indicano sottocategorie e pagine specifiche. Questo approccio facilita la navigazione e consente di mantenere ordine e coerenza all’interno del sito, migliorando sia l’esperienza utente che le performance SEO.

Spiegazione della struttura a rami e foglie

  • Rami principali: le categorie generali che coprono argomenti ampi.
  • Foglie: le sottocategorie e le pagine di dettaglio.

Pagina madre e sottopagine organizzate in profondità

Ogni categoria deve avere una pagina madre che introduca l’argomento, seguita da sottopagine che approfondiscono i dettagli. Ad esempio:

  • Categoria: “Scarpe”
    • Sottocategorie: “Scarpe sportive”, “Scarpe eleganti”, “Sandali”
    • Pagine prodotto: ogni modello specifico di scarpa.

Importanza di sviluppare rami logici senza creare pagine web superflue

Ogni pagina deve aggiungere valore. Evita di:

  • Creare pagine che non offrono informazioni utili.
  • Duplicità di contenuti.
  • Generare URL con contenuti troppo simili tra loro.

Considerazioni sull’annidamento degli URL

L’annidamento eccessivo può rendere gli URL lunghi e difficili da leggere. Mantieni la gerarchia semplice e lineare. Ad esempio, preferisci:

www.esempio.com/categoria/prodotto

a:

www.esempio.com/categoria/sottocategoria/altrosottolivello/prodotto

 

Alberatura sito web esempi per tipologia commerciale

Ogni tipologia di sito richiede un’alberatura personalizzata per soddisfare le esigenze specifiche degli utenti e raggiungere gli obiettivi di business. Capire quale struttura applicare al proprio sito è fondamentale per offrire un’esperienza di navigazione efficace e per massimizzare l’impatto delle strategie SEO adottate. Vediamo alcuni esempi pratici.

Siti e-commerce

  • Homepage
    • Categorie di prodotto
      • Sottocategorie
        • Pagine prodotto

Siti aziendali

  • Homepage
    • Chi siamo
    • Servizi
    • Portfolio
    • Blog
    • Contatti

Siti di contenuti

  • Homepage
    • Articoli per categoria
    • Risorse
    • FAQ

L’alberatura facilita il crawling, migliora l’esperienza utente e aumenta la rilevanza dei contenuti agli occhi dei motori di ricerca.

Assicurati che ogni pagina sia collegata ad almeno un’altra pagina tramite link interni.

Non più di 3-4 livelli gerarchici per evitare di complicare la navigazione.

Aggiornali o redireziona le vecchie pagine verso quelle nuove.

Screaming Frog, Google Search Console, e plugin come Yoast SEO per WordPress.

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SEO COACHING: corsi seo per aziende

La formazione SEO, sia per singoli professionisti sia per team aziendali, è uno strumento imprescindibile per assicurarsi una presenza online competitiva. In questo contesto, la figura del SEO Coach diventa fondamentale per guidare le aziende attraverso le complessità del digital marketing. Ma quali sono esattamente i benefici di una formazione SEO e come può contribuire al successo online di un’azienda?

La potenza della formazione SEO

La formazione SEO spazia dalle conoscenze di base sui meccanismi di funzionamento dei motori di ricerca fino alle strategie avanzate di ottimizzazione on-page e off-page. Attraverso l’acquisizione di queste competenze essenziali, le aziende possono migliorare significativamente la visibilità del proprio sito, attrarre un traffico più qualificato e, di conseguenza, aumentare le conversioni. Le sessioni di formazione, sia online che in presenza, sono progettate per essere accessibili e personalizzate, adattandosi così alle specifiche necessità di ogni impresa e al suo contesto operativo.

SEO Coaching: cos’è e valore aggiunto

Il SEO Coaching rappresenta un’evoluzione della tradizionale formazione SEO, offrendo un approccio più interattivo e personalizzato. Il coaching SEO combina l’aspetto teorico con la pratica attiva, permettendo alle aziende di implementare direttamente sul proprio sito le strategie apprese, con il costante supporto di un esperto. Questo “imparare facendo” accelera l’apprendimento e la capacizzazione del team interno, rendendolo immediatamente operativo sulla propria strategia digitale. In aggiunta, il SEO Coach funge da punto di riferimento anche al termine del percorso, assicurando un supporto continuo.

A chi si rivolge la formazione SEO

La formazione e il coaching SEO sono servizi indispensabili per diverse tipologie di audience. Essi sono particolarmente valorosi per le aziende che dispongono già di un team di marketing digitale ma che necessitano di una guida esperta per affinare le proprie strategie. Analogamente, sono risorse preziose per chi desidera avere un parere professionale su come migliorare le proprie performance online o per chi è alla ricerca di un supporto per la promozione di un nuovo progetto o prodotto.

Chi è il SEO Coach

Il SEO Coach è un professionista esperto in ottimizzazione per i motori di ricerca che lavora a stretto contatto con aziende o individui per trasferire competenze e strategie pratiche. Non si limita a eseguire ottimizzazioni, ma si concentra sull’insegnare come farle in autonomia, adattandosi al livello di conoscenza e agli obiettivi specifici del cliente. Il SEO Coach non è solo un insegnante, ma un mentore che guida l’azienda nel comprendere e applicare tecniche SEO efficaci per migliorare la visibilità, il traffico organico e le conversioni.

Come si svolge un corso SEO di SEOANDMARKETING

Basi di SEO

Il corso inizia con le basi: comprendere il funzionamento dei motori di ricerca, l’importanza delle parole chiave e i principi fondamentali dell’ottimizzazione on-page e off-page. Questa fase è cruciale per creare una solida base di conoscenze e affrontare con sicurezza gli argomenti più avanzati.

Come funziona la SEO

La SEO si basa su tre pilastri principali: scansione, indicizzazione e ranking. I crawler dei motori di ricerca scandagliano i siti web per raccogliere informazioni; queste informazioni vengono poi indicizzate, cioè organizzate in un database; infine, un algoritmo decide l’ordine di presentazione dei risultati nelle SERP (Search Engine Results Pages).

Indicizzazione e crawlability

Ottimizzare l’indicizzazione significa rendere le pagine del sito facilmente accessibili ai motori di ricerca. Elementi come la struttura del sito, il file robots.txt e la sitemap XML giocano un ruolo cruciale. La crawlability, invece, riguarda l’efficienza con cui i crawler possono esplorare il sito, e include l’uso di URL chiari e l’eliminazione di errori come codici di stato 404.

Helpful Content Update

L’aggiornamento Helpful Content di Google sottolinea l’importanza di creare contenuti utili per gli utenti, piuttosto che scritti unicamente per ottenere un buon posizionamento. Questo approccio incentiva contenuti di qualità che rispondano realmente alle esigenze del pubblico.

Google EEAT

Google EEAT (Experience, Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness) è un sistema di valutazione della qualità dei contenuti che enfatizza l’esperienza, la competenza, l’autorevolezza e l’affidabilità. Per ottenere un buon posizionamento, è fondamentale che i contenuti rispecchino questi criteri.

Differenza tra SEO e annunci PPC in SERP

Mentre la SEO si concentra sul miglioramento del ranking organico, gli annunci PPC (Pay Per Click) sono posizioni a pagamento nella SERP. Sebbene i PPC offrano risultati immediati, la SEO è una strategia sostenibile a lungo termine che genera traffico senza costi pubblicitari diretti.

SEO On-page

Keyword Research

La ricerca delle parole chiave è il primo passo per una strategia SEO di successo. Questo processo include l’identificazione delle query di ricerca più rilevanti e l’analisi del volume di ricerca e della competitività.

Title Tag ed Headings

I tag title e gli headings (H1-H6) aiutano i motori di ricerca a comprendere la struttura e il contenuto della pagina. Ottimizzare questi elementi significa includere parole chiave strategiche e mantenere una gerarchia logica.

Meta Description

Le meta description influenzano il CTR (Click Through Rate) e forniscono agli utenti una sintesi accattivante del contenuto della pagina. Scrivere descrizioni uniche e persuasive è essenziale per attirare clic.

Sitemap

La sitemap è una guida per i motori di ricerca, che facilita la scansione e l’indicizzazione delle pagine importanti del sito. Una sitemap ben strutturata migliora l’accessibilità e l’organizzazione del sito.

TECHNICAL SEO

Web Core Vitals

I Web Core Vitals sono metriche che valutano l’esperienza utente in termini di velocità di caricamento (Largest Contentful Paint), interattività (First Input Delay) e stabilità visiva (Cumulative Layout Shift). Migliorare queste metriche è fondamentale per il ranking.

Robots.txt

Il file robots.txt indica ai crawler quali pagine possono essere scansionate. Una configurazione corretta evita la scansione di contenuti non rilevanti o riservati, ottimizzando il crawl budget.

URL e Status Code

Gli URL dovrebbero essere chiari e descrittivi. I codici di stato, come il 404 o il 301, forniscono informazioni cruciali sulla disponibilità delle pagine e devono essere gestiti attentamente per evitare problemi di indicizzazione.

Tabella dei codici di stato HTTP più comuni

Codice di Stato Significato Descrizione
200 OK La richiesta è stata completata con successo.
301 Moved Permanently La risorsa richiesta è stata spostata in modo permanente.
302 Found (o Temporarily Moved) La risorsa richiesta è stata spostata temporaneamente.
400 Bad Request La richiesta non è valida a causa di errori del client.
401 Unauthorized L’autenticazione è necessaria per accedere alla risorsa.
403 Forbidden Il server ha capito la richiesta ma si rifiuta di autorizzarla.
404 Not Found La risorsa richiesta non è stata trovata sul server.
500 Internal Server Error Si è verificato un errore generico sul server.
502 Bad Gateway Il server ha ricevuto una risposta non valida da un altro server.
503 Service Unavailable Il server non è attualmente disponibile (ad esempio, per manutenzione).

Canonical

Il tag canonical aiuta a prevenire problemi di contenuti duplicati, indicando ai motori di ricerca quale versione di una pagina deve essere considerata principale.

Crawl Budget

Ottimizzare il crawl budget significa assicurarsi che i motori di ricerca dedichino il tempo necessario alla scansione delle pagine più importanti del sito, migliorando l’efficienza dell’indicizzazione.

HTML, CSS e JavaScript

L’ottimizzazione di HTML, CSS e JavaScript è fondamentale per migliorare le performance tecniche di un sito.

  • HTML: Deve essere semantico, con tag appropriati che migliorino la comprensione del contenuto da parte dei motori di ricerca. Ad esempio, utilizzare correttamente i tag <header>, <article> e <footer> aiuta a definire chiaramente le sezioni della pagina.
  • CSS: Un CSS ben organizzato riduce i tempi di caricamento, migliorando l’esperienza utente e il ranking. L’utilizzo di tecniche come il minify e l’inline CSS per gli elementi critici è altamente consigliato.
  • JavaScript: Deve essere ottimizzato per evitare ritardi nel caricamento. Strumenti come il lazy loading per immagini e contenuti possono migliorare i Core Web Vitals, garantendo un’esperienza fluida e performante.

Analisi SEO e SEO Audit

Un audit SEO è una valutazione completa dello stato di ottimizzazione di un sito. Questo processo include l’analisi tecnica, l’esame dei contenuti e l’identificazione di opportunità di miglioramento. Gli strumenti per un’analisi SEO come Screaming Frog e SEMrush sono utili per condurre audit dettagliati.

GA4 e Search Console

Google Analytics 4 e Search Console sono strumenti indispensabili per monitorare le performance del sito. GA4 offre una visione dettagliata del comportamento degli utenti, mentre Search Console consente di analizzare la visibilità e risolvere problemi tecnici.

Trovare i competitors in ottica SEO

Identificare i concorrenti SEO è essenziale per sviluppare strategie competitive. L’analisi include lo studio delle parole chiave target, dei backlink e delle tattiche di contenuto utilizzate dai competitor per individuare aree di opportunità.

Tool SEO

Esistono numerosi strumenti per supportare le attività SEO:

  • SEMrush e Ahrefs: per l’analisi delle parole chiave e dei backlink.
  • Screaming Frog: per audit tecnici.
  • Google Keyword Planner: per identificare le query di ricerca rilevanti.
  • Moz: per il monitoraggio del ranking e l’analisi del dominio.

Come abbiamo visto il coaching SEO rappresenta un investimento strategico per le aziende che desiderano emergere online. Grazie alla combinazione di conoscenze teoriche e applicazione pratica, le aziende possono acquisire una visione chiara e una capacità operativa che porterà a risultati concreti e duraturi. Contattaci per studiare insieme la tua prossima formazione SEO.

Domande frequenti su Coatching SEO

Un SEO Coach è fondamentale quando la tua azienda desidera migliorare la visibilità online, ma non dispone di competenze interne adeguate. È anche una scelta strategica in caso di lancio di nuovi progetti o per formare il tuo team a gestire autonomamente la strategia SEO.

Il SEO Coaching offre formazione personalizzata, migliorando le competenze interne del team e consentendo all’azienda di implementare strategie efficaci in autonomia. Inoltre, accelera il processo di apprendimento e fornisce un supporto continuo anche dopo il percorso formativo.

I risultati della SEO possono variare, ma in genere si iniziano a notare miglioramenti significativi entro 3-6 mesi. Tuttavia, il successo dipende dalla competizione, dall’ottimizzazione tecnica e dalla qualità dei contenuti.

Sì, la SEO è utile per qualsiasi azienda con una presenza online. Che tu gestisca un e-commerce, un sito informativo o un blog, ottimizzare il tuo sito può portare vantaggi significativi in termini di traffico e conversioni.

I costi variano in base alla durata, alla complessità del corso e al livello di personalizzazione richiesto. In generale, i prezzi possono partire da poche centinaia di euro per sessioni introduttive fino a diverse migliaia per percorsi avanzati e altamente personalizzati.

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Vecchia SEO vs Nuova SEO: 14 spunti per entrare nella nuova era dell’ottimizzazione online

Il mondo della SEO è in continua evoluzione. L’80% dei CMO dichiara di voler mantenere lo stesso livello o di aumentare gli investimenti nella SEO nel 2025. La SEO rappresenta oggi circa il 10% del budget medio per il marketing. Ciò che funzionava qualche anno fa, oggi potrebbe essere obsoleto o addirittura dannoso. Per questo è fondamentale rimanere aggiornati sulle ultime tendenze e strategie per garantire al tuo sito web la migliore visibilità possibile sui motori di ricerca.

Vecchia SEO vs Nuova SEO: In questo articolo, esploreremo le principali differenze tra la “vecchia” SEO e la “nuova” SEO, analizzando punto per punto gli elementi chiave che determinano il successo di un sito web.

1.    Diversificare i motori di ricerca

Vecchia SEO:

  • Focalizzazione esclusiva su Google.

Nuova SEO:

  • Ottimizzare per Bing, DuckDuckGo, Yahoo!, Ecosia ed altri motori di ricerca.
  • Considerare l’ascesa dei motori di ricerca basati sull’AI come SearchGPT e You.com, adattando i contenuti di conseguenza.
  • Monitorare le quote di mercato dei motori di ricerca e le preferenze degli utenti nel proprio target.

2.    La qualità dei backlink

Vecchia SEO:

  • Si puntava sulla quantità di backlink, ottenuti spesso tramite tecniche di spam come guest blogging di bassa qualità, directory submissions e link exchanges.

Nuova SEO:

  • Priorità alla qualità e alla rilevanza dei backlink.
  • Sviluppare una strategia di link building basata su contenuti di valore, Digital PR e outreach mirato.
  • Ottenere backlink da siti con alta autorità di dominio e tematica (DR, DA).
  • Monitorare il profilo backlink e disavoware eventuali link tossici.

3.    Ottimizzazione dei contenuti

Vecchia SEO:

  • I testi erano riempiti con parole chiave e le loro varianti, senza curarsi della leggibilità o del valore per l’utente.

Nuova SEO:

  • Creare contenuti di alta qualità, informativi, originali e utili per l’utente come recitano le regole di base di una buona SEO.
  • Utilizzare un linguaggio naturale e scorrevole, evitando il keyword stuffing.
  • Ottimizzare la leggibilità del testo (formattazione, elenchi puntati, paragrafi brevi).
  • Integrare elementi multimediali (immagini, video, infografiche).
  • Ottimizzare i contenuti per la ricerca vocale.

4.    La lunghezza dei contenuti

Vecchia SEO:

  • Si puntava su articoli molto lunghi (3000+ parole), seguendo la tecnica del “Skyscraper Content”.

Nuova SEO:

  • Adattare la lunghezza del contenuto all’intento di ricerca e al formato (articolo, guida, pagina prodotto).
  • Privilegiare la qualità e la completezza delle informazioni alla lunghezza fine a se stessa.
  • Utilizzare formattazione e elementi multimediali per rendere i contenuti più fruibili.

5.    L’importanza del branding

Vecchia SEO:

  • Google considerava principalmente parole chiave, contenuti e backlink.

Nuova SEO:

  • Google considera la reputazione del brand come fattore di ranking.
  • Costruire una forte presenza online (sito web, social media, blog).
  • Monitorare le menzioni del brand e gestire la reputazione online.
  • Creare una community online e interagire con gli utenti.

6.    Aggiornare i contenuti esistenti

Vecchia SEO:

  • Ci si concentrava sulla pubblicazione di nuovi contenuti ogni mese, trascurando quelli già esistenti.

Nuova SEO:

  • Aggiornare regolarmente i contenuti esistenti con nuove informazioni, dati e statistiche.
  • Ottimizzare i vecchi contenuti per nuove parole chiave e intenti di ricerca.
  • Migliorare la leggibilità e la fruibilità dei contenuti.

7. Analizzare la SERP

Vecchia SEO:

  • Le decisioni si basavano su metriche come la Keyword Difficulty.

Nuova SEO:

  • Analizzare a fondo la SERP per ogni parola chiave.
  • Identificare l’intento di ricerca dell’utente (informativo, transazionale, navigazionale).
  • Studiare i contenuti dei competitor (lunghezza, formattazione, elementi multimediali).
  • Individuare opportunità per differenziarsi e offrire un valore aggiunto.

8. Priorità al potenziale di conversione

Vecchia SEO:

  • Si dava priorità alle parole chiave con il volume di ricerca più alto.

Nuova SEO:

  • Identificare le parole chiave con il maggiore potenziale di conversione.
  • Creare contenuti che guidino l’utente attraverso il funnel di vendita.
  • Ottimizzare le pagine per le conversioni (call to action, form, landing page).

9. Dalla SEO alla SXO

Vecchia SEO:

  • L’obiettivo era il posizionamento per le parole chiave.

Nuova SEO

  • Obiettivo: offrire un’esperienza di ricerca positiva (SXO).
  • Ottimizzare tutti gli aspetti dell’esperienza utente (velocità del sito, usabilità, design).
  • Integrare la SEO con la CRO (Conversion Rate Optimization).

10. Ascoltare i clienti

Vecchia SEO:

  • Si utilizzavano solo strumenti di keyword research per trovare dati e opportunità.

Nuova SEO:

  • Raccogliere feedback dai clienti (sondaggi, recensioni, commenti).
  • Analizzare le interazioni degli utenti sul sito web (heat map, scroll map).
  • Utilizzare i dati per migliorare i contenuti e l’esperienza utente.

11. Costruire l’autorità topica

Vecchia SEO:

  • Ci si concentrava su parole chiave con un alto volume di ricerca.

Nuova SEO:

  • Creare contenuti approfonditi e completi su un argomento specifico.
  • Diventare un punto di riferimento per gli utenti e i motori di ricerca.
  • Ottenere backlink da siti autorevoli nello stesso settore.

12. Riproporre i contenuti

Vecchia SEO:

  • Ci si limitava a pubblicare l’articolo e condividerlo sui social.

Nuova SEO:

  • Riproporre i contenuti in diversi formati (video e Youtube, infografiche, podcast).
  • Condividere i contenuti su diverse piattaforme (social media, newsletter, forum).
  • Aggiornare e ripubblicare i contenuti evergreen.

13. Lavorare con gli sprint SEO

Vecchia SEO:

  • Si pubblicava un articolo a settimana, con risultati lenti.

Nuova SEO:

  • Organizzare il lavoro in “sprint SEO” con obiettivi specifici e scadenze definite.
  • Concentrarsi su un numero limitato di attività per volta.
  • Monitorare i risultati e adattare la strategia di conseguenza.

14. Ottimizzare per i featured snippet e l’AI

Vecchia SEO:

Nuova SEO:

  • Ottimizzare i contenuti per l’AI e i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM).
  • Utilizzare un linguaggio chiaro e conciso.
  • Strutturare i contenuti in modo logico e gerarchico.
  • Fornire risposte dirette e complete alle domande degli utenti.
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Analisi SEO Competitor: la guida per trovare (e “Rubare”) le Keyword migliori e aumentare le visite al sito

L’analisi SEO dei competitor oggi è un’arma strategica imprescindibile per chi fa marketing digitale o per chi semplicemente vuole posizionarsi prima della concorrenza sulla SERP di Google e degli altri motori di ricerca.

Questa guida completa ti accompagnerà passo dopo passo nell’analisi dei tuoi avversari, svelandoti tecniche e strumenti avanzati per identificare e “rubare” le keyword più preziose, migliorare il tuo posizionamento organico e conquistare la vetta delle SERP.

Come posso trovare i miei competitor? Come identificare i Competitor

Prima di iniziare l’analisi vera e propria, è fondamentale individuare con precisione chi sono i tuoi veri competitor nel mondo digitale.

1. Competitor Diretti

Sono le aziende che offrono prodotti o servizi identici o molto simili ai tuoi, rivolgendosi allo stesso target di riferimento. Per individuarli, puoi:

  • Effettuare una ricerca manuale sulla SERP di Google: inserisci le keyword principali che descrivono il tuo business e analizza i siti web che si posizionano nelle prime pagine dei risultati di ricerca.
  • Utilizzare strumenti SEO: piattaforme come SEMrush, SEOZoom e Ahrefs consentono di identificare i competitor organici per un determinato dominio o insieme di keyword.

2. Competitor Indiretti

Queste aziende, pur offrendo prodotti o servizi diversi, si rivolgono al tuo stesso pubblico di riferimento o soddisfano bisogni simili. Per esempio, un’azienda che vende caffè in grani potrebbe considerare come competitor indiretto un’azienda che produce macchine da caffè.

  • Analizzare il pubblico: studia i dati demografici, gli interessi e il comportamento online del tuo target per capire quali altri prodotti o servizi potrebbero attirare la loro attenzione.
  • Monitorare i social media: osserva quali pagine e profili seguono i tuoi clienti sui social network per individuare potenziali competitor indiretti.

Fase 2: Analizzare le Keyword dei Competitor

Una volta identificati i competitor, è il momento di approfondire l’analisi delle loro strategie SEO, con particolare attenzione alle keyword utilizzate.

1. Analisi On-Page

  • Titoli e meta descrizioni: analizza i tag title e le meta description delle pagine web dei competitor per individuare le keyword principali e secondarie utilizzate.
  • Contenuto della pagina: esamina il testo delle pagine, prestando attenzione alla densità e alla distribuzione delle keyword, all’utilizzo di sinonimi e varianti a coda lunga.
  • Struttura della pagina: verifica come sono organizzati i contenuti, con particolare attenzione all’utilizzo di heading (H1, H2, H3, etc.) e alla presenza di elementi multimediali (immagini, video, infografiche).

2. Analisi Off-Page

  • Backlink: analizza i link in entrata dei competitor per individuare le fonti di traffico più importanti e le keyword utilizzate come anchor text.
  • Social Media: monitora l’attività dei competitor sui social network per identificare le keyword e gli hashtag più utilizzati.

3. Strumenti per l’Analisi delle Keyword

Esistono diversi tool che possono semplificare e automatizzare l’analisi delle keyword dei competitor. Alcuni dei più popolari includono:

  • SEMrush: offre una suite completa di strumenti per l’analisi SEO, tra cui la ricerca di keyword, l’analisi della concorrenza e il monitoraggio del posizionamento.
  • SEOZoom: piattaforma italiana con un’ampia gamma di funzionalità per l’analisi SEO, tra cui l’analisi delle keyword, il controllo dei backlink e l’audit del sito web.
  • Ahrefs: strumento potente per l’analisi dei backlink, che consente di identificare le fonti di traffico più importanti dei competitor e le keyword utilizzate come anchor text.
  • Ubersuggest: tool gratuito che offre una panoramica completa delle keyword utilizzate dai competitor, insieme a suggerimenti per nuove keyword e idee per i contenuti.

Focalizzati sul Valore

Oltre a “rubare” le keyword, concentrati sull’offrire un valore aggiunto rispetto ai competitor. Analizza i loro punti deboli e cerca di superarli, proponendo contenuti più completi, aggiornati e user-friendly.

 

Questo significa andare oltre la semplice ottimizzazione delle parole chiave e concentrarsi sulla creazione di un’esperienza utente superiore.

Inizia con l’analizzare i punti deboli dei tuoi competitor. Cosa manca nei loro contenuti? Quali aspetti potrebbero essere migliorati? Forse le informazioni sono incomplete o obsolete, la navigazione è confusa, il design è poco accattivante o il tono di voce non è in linea con il target di riferimento.

Una volta individuate le aree di miglioramento, impegnati a superare i competitor offrendo:

  • Contenuti più completi e approfonditi: rispondi a tutte le domande degli utenti, esplora gli argomenti in modo esaustivo e offri informazioni aggiuntive di valore, come dati, statistiche, case study e risorse scaricabili.
  • Contenuti aggiornati: il web è in continua evoluzione. Assicurati che i tuoi contenuti siano sempre freschi e pertinenti, aggiornandoli regolarmente con le ultime novità e tendenze del settore.
  • Contenuti user-friendly: la leggibilità è fondamentale. Utilizza un linguaggio chiaro e conciso, struttura il testo in modo logico con paragrafi brevi, elenchi puntati e sottotitoli, e arricchisci il contenuto con elementi multimediali come immagini, video e infografiche.

Ricorda, l’obiettivo è quello di creare la migliore risorsa possibile per il tuo pubblico di riferimento. Un contenuto di valore non solo attirerà più visitatori, ma li incoraggerà anche a trascorrere più tempo sul tuo sito, a condividerlo sui social media e a tornare per saperne di più.

Non Trascurare l’Analisi Qualitativa

L’analisi SEO competitor non si limita ai numeri. Oltre ai dati quantitativi come il volume di ricerca, il posizionamento e il numero di backlink, è fondamentale approfondire l’aspetto qualitativo dei contenuti dei tuoi avversari.

  • Stile di scrittura: analizza il tono di voce, il registro linguistico e lo stile di scrittura dei competitor. Sono formali o informali? Usano un linguaggio tecnico o accessibile a tutti?
  • Approccio al pubblico: come si rivolgono al loro target di riferimento? Sono empatici, autorevoli, divertenti? Riescono a creare una connessione con i lettori?
  • Originalità e creatività: i contenuti sono originali e innovativi o si limitano a riproporre informazioni già presenti sul web?
  • Chiarezza e coerenza: le informazioni sono presentate in modo chiaro e coerente? Il contenuto è facile da leggere e comprendere?

L’analisi qualitativa ti permette di capire cosa funziona e cosa no nelle strategie dei competitor, individuare le best practice da replicare e, soprattutto, identificare gli elementi che puoi migliorare per differenziarti e offrire un’esperienza utente superiore.

Come “Rubare” le Keyword Migliori

Dopo aver analizzato le keyword dei competitor, è il momento di selezionare quelle più rilevanti per il tuo business e integrarle nella tua strategia SEO.

1. Keyword ad Alto Volume di Ricerca

Queste keyword generano un elevato numero di ricerche mensili e possono portare un grande volume di traffico al tuo sito web. Tuttavia, sono spesso molto competitive e richiedono un notevole sforzo per ottenere un buon posizionamento.

2. Keyword a Coda Lunga

Sono keyword più specifiche e meno competitive, composte da tre o più parole. Offrono un volume di ricerca inferiore, ma sono più mirate e possono generare un traffico più qualificato.

3. Keyword con Intento Informativo

Queste keyword sono utilizzate dagli utenti che cercano informazioni su un determinato argomento. Per “rubarle”, crea contenuti di alta qualità, completi e informativi, che rispondano alle domande degli utenti.

4. Keyword con Intento Transazionale

Queste keyword sono utilizzate dagli utenti che sono pronti ad acquistare un prodotto o servizio. Per “rubarle”, ottimizza le pagine prodotto del tuo sito web e crea landing page specifiche per le diverse offerte.

5. Keyword con Intento Navigazionale

Queste keyword sono utilizzate dagli utenti che cercano un sito web specifico. Per “rubarle”, assicurati che il tuo sito web sia facilmente individuabile sui motori di ricerca e che le informazioni di contatto siano ben visibili.

Sfrutta le Long-Tail Keyword

Le long-tail keyword, o parole chiave a coda lunga, sono frasi composte da tre o più parole che riflettono ricerche specifiche e mirate degli utenti.

Esempio: invece di “scarpe da corsa”, una long-tail keyword potrebbe essere “migliori scarpe da corsa per maratona su asfalto”.

Perché sono importanti?

  • Meno competitive: essendo più specifiche, le long-tail keyword sono generalmente meno competitive rispetto alle keyword generiche, quindi è più facile ottenere un buon posizionamento.
  • Traffico qualificato: gli utenti che cercano con long-tail keyword hanno un’idea più precisa di cosa stanno cercando, quindi sono più propensi a convertire in clienti.
  • Migliore comprensione dell’intento di ricerca: le long-tail keyword rivelano l’intento di ricerca degli utenti in modo più dettagliato, permettendoti di creare contenuti più pertinenti e utili.

Creare contenuti di qualità

Una volta selezionate le keyword migliori, è fondamentale creare contenuti di alta qualità che siano pertinenti, informativi e ottimizzati per i motori di ricerca.

1. Ricerca e Pianificazione

Prima di iniziare a scrivere, effettua una ricerca approfondita sull’argomento e definisci un piano editoriale che includa:

  • Target di riferimento: a chi ti rivolgi?
  • Obiettivi del contenuto: cosa vuoi ottenere con questo contenuto?
  • Formato del contenuto: articolo, video, infografica?
  • Keyword: quali keyword vuoi utilizzare?

2. Ottimizzazione On-Page

  • Titolo: utilizza la keyword principale nel titolo della pagina.
  • Meta descrizione: scrivi una meta descrizione accattivante che includa la keyword principale e inviti gli utenti a cliccare sul tuo link.
  • Heading: utilizza gli heading (H1, H2, H3, etc.) per strutturare il contenuto e includere le keyword.
  • Immagini: ottimizza le immagini con alt text che includano le keyword.
  • Link interni: crea link interni ad altre pagine del tuo sito web per migliorare la navigabilità e la distribuzione del link juice.

3. Promozione e Distribuzione

Una volta pubblicato il contenuto, promuovilo sui social media, via email e su altri canali online per raggiungere un pubblico più ampio.

Monitorare costantemente i risultati

L’analisi SEO dei competitor non è un’attività da svolgere una volta e poi dimenticare. Il panorama digitale è in continua evoluzione: nuovi competitor emergono, le strategie cambiano, gli algoritmi dei motori di ricerca si aggiornano.

Per rimanere competitivo, è fondamentale monitorare costantemente i tuoi avversari. Questo significa:

  • Tenere traccia del loro posizionamento: verifica regolarmente il posizionamento dei competitor per le keyword target. Se un competitor ti supera, analizza le sue strategie e cerca di capire cosa ha fatto per ottenere quel risultato.
  • Analizzare i loro nuovi contenuti: monitora la pubblicazione di nuovi contenuti da parte dei competitor, identificando le nuove keyword utilizzate e le tendenze emergenti.
  • Osservare le loro attività sui social media: segui i competitor sui social network per capire come interagiscono con il pubblico, quali contenuti pubblicano e quali strategie di promozione utilizzano.
  • Utilizzare strumenti di monitoraggio: piattaforme come SEMrush, SEOZoom e Ahrefs offrono funzionalità di monitoraggio che ti avvisano in caso di cambiamenti significativi nel posizionamento dei competitor o nella loro strategia SEO.

Il monitoraggio costante ti permette di adattare la tua strategia in tempo reale, anticipare le mosse dei competitor e mantenere un vantaggio competitivo nel lungo periodo.

Diversifica le fonti di traffico per un’analisi competitor completa

La SEO è un canale di acquisizione traffico fondamentale, ma non è l’unico. Per massimizzare la visibilità online e raggiungere un pubblico più ampio, è importante diversificare le fonti di traffico.

Ecco alcune alternative da esplorare:

  • Social Media Marketing: crea profili aziendali sui principali social network (Facebook, Instagram, Twitter, LinkedIn, etc.) e utilizza questi canali per promuovere i tuoi contenuti, interagire con il pubblico e costruire una community.
  • Email Marketing: raccogli gli indirizzi email dei tuoi potenziali clienti e utilizza l’email marketing per inviare newsletter, promozioni e aggiornamenti sui tuoi prodotti o servizi.
  • Content Marketing: crea contenuti di valore (blog post, ebook, webinar, infografiche, etc.) che attraggano l’attenzione del tuo pubblico e lo spingano a visitare il tuo sito web.
  • Pubblicità online: utilizza piattaforme come Google Ads e Facebook Ads per creare campagne pubblicitarie mirate e raggiungere un pubblico specifico.
  • Collaborazioni e Partnership: collabora con altre aziende o influencer del tuo settore per promuovere il tuo brand e raggiungere un nuovo pubblico.

Diversificare le fonti di traffico ti permette di ridurre la dipendenza dalla SEO, proteggere il tuo business da eventuali penalizzazioni da parte dei motori di ricerca e raggiungere un pubblico più ampio e diversificato.

Conclusioni: perché fare analisi SEO dei competitors

L’analisi SEO competitor è un processo fondamentale per ottenere un vantaggio competitivo nel mondo digitale. Seguendo le indicazioni di questa guida e utilizzando gli strumenti giusti, potrai identificare e “rubare” le keyword più preziose, migliorare il tuo posizionamento organico e raggiungere i tuoi obiettivi di business.

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La scelta del dominio SEO friendly quanto è importante?

Il peso della scelta del nome di dominio nel posizionamento SEO (Search Engine Optimization) assume un ruolo cruciale. Un dominio SEO friendly ben scelto può influenzare significativamente la visibilità online della tua attività, migliorandone la percezione da parte degli utenti e la reputazione presso i motori di ricerca. Approfondire la connessione tra un nome di dominio efficace e la strategia SEO è essenziale per qualsiasi brand che desidera emergere nel vasto mare del web.

L’importanza di un nome di dominio corretto

Il nome di dominio non è solo un indirizzo virtuale per il tuo sito: è una dichiarazione d’identità digitale. La scelta di un nome semplice, diretto e al contempo rappresentativo del tuo brand può rinforzare la fiducia dei tuoi visitatori e migliorare la tua posizione sui motori di ricerca. È fondamentale capire che un dominio chiaro e focalizzato aiuta sia gli utenti che i crawler dei motori di ricerca a comprendere velocemente lo scopo della tua attività online.

Scegliere il nome di dominio ottimale

Per scegliere un nome di dominio in linea con gli obiettivi SEO, è imperativo concentrarsi su alcune strategie chiave. L’uso delle parole chiave, pur avendo perso parte della sua preponderanza rispetto al passato, rimane un aspetto da considerare. Tuttavia, un giusto equilibrio tra parole chiave rilevanti e brevità del nome può contribuire notevolmente all’ottimizzazione. Inoltre, è cruciale optare per un nome di dominio che sia facile da memorizzare e scrivere, voltando le spalle a terminologie complesse o eccessivamente lunghe.

Il valore delle parole chiave nel dominio

Se il nome del dominio comprende già una keyword di ricerca rilevante a livello SEO, l’indirizzo web avrà verosimilmente un valore più alto. Sebbene gli ultimi aggiornamenti dell’algoritmo di Google abbiano messo in discussione l’importanza di avere parole chiave nel nome del dominio, questa pratica non ha perso completamente il suo valore. Incidere sulle parole chiave, infatti, può aiutare significativamente il posizionamento di un sito nelle SERP (Search Engine Results Pages), in particolare se la parola chiave scelta rispecchia i contenuti offerti dal sito. Tuttavia, è importante equilibrare l’uso delle parole chiave con il branding, soprattutto per le aziende che mirano a rafforzare la propria identità online.

Scegliere tra estensioni classiche e nuovi gTLD

La scelta dell’estensione del dominio (o TLD – Top Level Domain) è altrettanto rilevante. Mentre le estensioni classiche come .com o .it sono percepite come più affidabili dagli utenti, le nuove estensioni gTLD offrono l’opportunità di personalizzare ulteriormente il dominio, rendendolo diretto e specifico per il settore di riferimento. Questa scelta dipenderà in gran parte dalla disponibilità dei nomi desiderati e dall’obiettivo di posizionamento del sito.

Scelta del dominio: la semplicità prima di tutto

Un punto fondamentale per una buona SEO riguarda la semplicità del nome di dominio. Un URL breve, privo di caratteri speciali e facile da ricordare migliorerà non solo l’esperienza utente ma anche le possibilità di essere memorizzato e condiviso. In un’era caratterizzata dall’uso prevalente degli smartphone, la praticità di digitazione di un dominio non è un fattore da sottovalutare.

L’importanza dell’età del dominio

Anche l’età del dominio può influenzare il posizionamento SEO. Un dominio con una lunga storia online e una buona reputazione ha maggiori probabilità di ottenere un posizionamento favorevole nelle SERP. Questo non esclude che i nuovi domini possano emergere, purché supportati da una buona struttura del sito, velocità di caricamento ottimale e contenuti di qualità focalizzati sulle parole chiave rilevanti.

Scelta del dominio: priorità agli utenti

L’ultima ma non meno importante considerazione riguarda l’approccio “user-first”. La scelta di un dominio dovrebbe tener conto delle esigenze e delle preferenze degli utenti prima di quelle dei motori di ricerca. Questo significa privilegiare la naturalezza e la facilità di memorizzazione del dominio, avendo come obiettivo primario la soddisfazione dell’utente finale.

In conclusione, la scelta del nome di dominio non è un aspetto da trascurare nella strategia SEO di un sito web. Seguire questi principi basilari può fare la differenza nella costruzione di un’identità online efficace e nel raggiungimento di una posizione di rilievo nei risultati di ricerca. Ogni sito ha la potenzialità di emergere, ma la fondazione di questo successo inizia con la selezione di un nome di dominio che sia al tempo stesso SEO-friendly e centrato sull’utente.

Valore dei contenuti e acquisizione di backlink

Un’altra colonna portante per migliorare la SEO attraverso il tuo dominio è l’attenzione alla creazione di contenuti di valore. Articoli, guide, video e infografiche non solo arricchiscono il tuo sito con informazioni pertinenti e utili per il tuo pubblico, ma contribuiscono anche alla costruzione di un solido profilo di backlink. Ottenere link da siti autorevoli, infatti, segnala ai motori di ricerca l’affidabilità e l’autorità del tuo dominio in una determinata nicchia.

Analisi dei concorrenti e decisioni strategiche

Concludi questa fase di pianificazione del tuo dominio con un’analisi dei tuoi principali concorrenti. Esaminare i nomi di dominio nel tuo settore può offrirti preziosi spunti su come posizionarti distintamente nel mercato e come ottimizzare il tuo sito per i motori di ricerca. Ricorda: un’analisi attenta dei domini rivali può rivelarsi un trampolino di lancio per la tua strategia SEO.

La selezione consapevole di un nome di dominio va ben oltre la mera scelta di una denominazione accattivante. Si tratta di definire l’identità digitale del tuo brand in modo coerente, facilmente riconoscibile e ottimizzato per i motori di ricerca. Seguendo questi consigli, puoi elevare il tuo posizionamento SEO, migliorare la visibilità online del tuo sito e, in ultima analisi, convertire più facilmente i visitatori in clienti fedeli.

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Seo testing: come testare il proprio sito per l’ottimizzazione SEO sui motori di ricerca

Il miglioramento continuo delle azioni di SEO (Search Engine Optimization) è diventato una pratica comune per molte aziende che desiderano rimanere competitive online. Questo processo, noto come SEO testing, consente di scoprire quali modifiche ai contenuti e al design di un sito web possono influenzare positivamente la visibilità e il traffico organico proveniente dai motori di ricerca, come Google.

La natura unica del test SEO

A differenza di altri canali di marketing, come il pay-per-click (PPC) o l’email marketing, dove è relativamente semplice segmentare il pubblico e valutare con precisione l’impatto di determinate varianti, il SEO presenta sfide uniche. Fluttuazioni di ranking, variazioni stagionali e aggiornamenti dell’algoritmo di Google introducono variabili che rendono complessa la segmentazione del traffico basata esclusivamente su modifiche SEO. Inoltre, ogni pagina web presenta caratteristiche uniche, quali parole chiave target, contenuti, concorrenza e profili di backlink, rendendo impossibile testare un singolo elemento in isolamento. Nonostante ciò, il test SEO rimane un approccio efficace per ottimizzare la performance di un sito web.

Importanza del test SEO

Attraverso il test SEO, è possibile esplorare nuove idee e strategie seo, valutando direttamente il loro impatto prima di procedere all’implementazione completa. Questo processo consente di basare le decisioni su dati concreti, piuttosto che su intuizioni o pratiche comunemente accettate, migliorando così la qualità delle scelte effettuate.

Quando e come eseguire il test SEO sul proprio sito

Se il sito web è ancora in fase iniziale e soggetto a frequenti modifiche sostanziali, potrebbe non essere il momento ideale per iniziare i test SEO. È importante avere una base stabile per determinare se le modifiche nella performance SEO sono effettivamente risultato delle variabili testate e non di miglioramenti generali del sito. Per i siti con traffico consistente come grandi portali o editori online e un posizionamento stabile, invece, i test SEO possono rivelarsi estremamente benefici.

Tipologie di test SEO

  • Test SEO A/B (Split Testing): questa pratica prevede di modificare determinati elementi di una pagina web (ad esempio, il titolo) mantenendone invariati altri, per comparazione. Le pagine invariate servono come gruppo di controllo, mentre quelle modificate costituiscono il gruppo variante.
  • Test Multivariato SEO: tale metodo permette di valutare contemporaneamente l’effetto di molteplici variabili sulle performance di ricerca, il comportamento degli utenti e altre metriche. Richiede, tuttavia, un volume significativo di traffico per fornire risultati accurati.
  • Test Before-and-After: consiste nel confrontare le metriche chiave di performance SEO prima e dopo l’implementazione di cambiamenti, per capire come queste modifiche influenzino i risultati chiave.

Attraverso un approccio metodico e l’applicazione di test SEO ben strutturati, è possibile non solo migliorare la visibilità e il traffico organico di un sito web ma anche ottimizzare l’esperienza complessiva dell’utente, confermando la SEO come uno strumento fondamentale per il successo online.

Tabella con Tool Online per l’Analisi SEO:

Tool Vantaggi
Google Search Console Gratuito, fornisce dati direttamente da Google, monitoraggio impressioni, click, errori di scansione, invio sitemap.
Google Analytics Gratuito, analisi del traffico del sito web, comportamento degli utenti, conversioni, segmentazione del pubblico.
SEMrush Analisi completa della SEO, ricerca di parole chiave, analisi della concorrenza, audit del sito, monitoraggio del posizionamento.
Ahrefs Analisi dei backlink, ricerca di parole chiave, analisi della concorrenza, monitoraggio del posizionamento, audit del sito.
Screaming Frog Crawling del sito web, identificazione di errori SEO, analisi della struttura del sito, estrazione di dati.
Moz Analisi della Domain Authority e Page Authority, ricerca di parole chiave, analisi dei backlink, monitoraggio del posizionamento.
GTmetrix Analisi della velocità di caricamento del sito, suggerimenti per l’ottimizzazione delle performance.
PageSpeed Insights Analisi della velocità di caricamento del sito (da mobile e desktop), suggerimenti per l’ottimizzazione delle performance, valutazione Core Web Vitals.

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    Ottimizzazione dei Core Web Vitals

    I Core Web Vitals sono un insieme di metriche introdotte da Google per misurare la qualità dell’esperienza utente (UX) su un sito web. Si concentrano su tre aspetti cruciali: velocità di caricamento, interattività e stabilità visiva. Ottimizzare i Core Web Vitals non solo migliora l’esperienza degli utenti, ma ha anche un impatto positivo sul posizionamento SEO.

    Ecco i tre Core Web Vitals e alcuni suggerimenti per ottimizzarli:

    1. Largest Contentful Paint (LCP): misura la velocità di caricamento del contenuto principale di una pagina. Un LCP ideale è inferiore a 2,5 secondi.

    • Ottimizza le immagini: utilizza formati di immagine moderni come WebP, comprimi le immagini e utilizza il lazy loading per caricare le immagini solo quando sono visibili sullo schermo.
    • Utilizza una CDN: una rete di distribuzione di contenuti (CDN) può aiutare a distribuire i contenuti del sito web su server in diverse posizioni geografiche, riducendo la distanza tra il server e l’utente e accelerando i tempi di caricamento.
    • Minimizza i tempi di risposta del server: ottimizza il codice del tuo sito web e utilizza un hosting di qualità per ridurre i tempi di risposta del server.
    • Rimuovi gli elementi di blocco del rendering: identifica e rimuovi gli elementi che bloccano il rendering della pagina, come script o fogli di stile di grandi dimensioni.

    2. First Input Delay (FID): misura il tempo che impiega la pagina a rispondere alla prima interazione dell’utente (ad esempio, un clic su un pulsante). Un FID ideale è inferiore a 100 millisecondi.

    • Ottimizza il codice JavaScript: riduci al minimo l’utilizzo di JavaScript, utilizza tecniche di deferimento e asincronizzazione per caricare gli script in modo non bloccante e suddividi i task JavaScript di lunga durata in task più piccoli.
    • Utilizza un worker web: un worker web può eseguire operazioni in background senza bloccare il thread principale, migliorando l’interattività della pagina.
    • Riduci l’impatto delle librerie di terze parti: assicurati che le librerie di terze parti che utilizzi siano ottimizzate per le prestazioni e non blocchino l’interattività della pagina.

    3. Cumulative Layout Shift (CLS): misura la stabilità visiva della pagina, ovvero quanto gli elementi si spostano inaspettatamente durante il caricamento. Un CLS ideale è inferiore a 0,1.

    • Includi le dimensioni per immagini e video: specifica sempre le dimensioni per immagini e video nel codice HTML per evitare che gli elementi si spostino durante il caricamento.
    • Precarica le risorse importanti: utilizza il precaricamento per caricare anticipatamente le risorse importanti, come font o fogli di stile, in modo che siano disponibili quando necessario.
    • Evita di inserire contenuti dinamici sopra i contenuti esistenti: se devi inserire contenuti dinamici, fallo al di sotto dei contenuti esistenti per evitare spostamenti improvvisi.

    Test SEO: fase di pianificazione e strategia

    Definire gli obiettivi del Test SEO

    Prima di iniziare qualsiasi test SEO, è fondamentale definire con chiarezza gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Senza obiettivi precisi, sarà impossibile valutare l’efficacia del test e capire se ha portato ai risultati desiderati.

    Gli obiettivi del test SEO devono essere specifici, misurabili, realizzabili, pertinenti e con una scadenza definita (SMART). Ad esempio, invece di dire “Voglio migliorare la SEO del mio sito”, è meglio definire un obiettivo come “Voglio aumentare del 20% il traffico organico proveniente dalle parole chiave X e Y entro i prossimi 3 mesi”.

    Alcuni esempi di obiettivi comuni per i test SEO includono:

    • Aumentare il traffico organico: attrarre più visitatori al sito web dai motori di ricerca.
    • Migliorare il posizionamento per parole chiave specifiche: raggiungere una posizione più alta nei risultati di ricerca per determinate parole chiave.
    • Aumentare il tasso di conversione: trasformare più visitatori in clienti (ad esempio, acquisti, iscrizioni alla newsletter, richieste di contatto).
    • Ridurre il tasso di rimbalzo: diminuire il numero di visitatori che abbandonano il sito dopo aver visualizzato una sola pagina.
    • Migliorare l’esperienza utente: rendere il sito web più facile da navigare e da utilizzare.

    Definire gli obiettivi in modo chiaro fin dall’inizio permette di focalizzare il test SEO sugli elementi più importanti e di misurare con precisione i risultati ottenuti.

    Identificare le variabili da testare

    Una volta definiti gli obiettivi, è necessario identificare le variabili che si vogliono testare. In altre parole, bisogna stabilire quali elementi specifici del sito web si vogliono modificare per cercare di migliorare le performance SEO.

    Le variabili da testare possono essere molteplici, a seconda degli obiettivi e delle caratteristiche del sito web. Ecco alcuni esempi:

    • Titolo della pagina (Title Tag): il titolo che appare nei risultati di ricerca. Testare diverse varianti del titolo, modificando le parole chiave utilizzate o la lunghezza.
    • Meta descrizione: la breve descrizione che appare sotto il titolo nei risultati di ricerca. Sperimentare diverse descrizioni, evidenziando i benefici per l’utente o includendo una call to action.
    • Struttura dei contenuti: la modalità in cui i contenuti sono organizzati nella pagina (titoli, sottotitoli, paragrafi, elenchi puntati). Testare diverse strutture per migliorare la leggibilità e la comprensione dei contenuti.
    • Call to action: l’invito all’azione che incoraggia l’utente a compiere una determinata azione (ad esempio, “Acquista ora”, “Scopri di più”, “Contattaci”). Testare diverse call to action per valutare quale genera più conversioni.
    • Immagini: ottimizzare le immagini con tag alt pertinenti e nomi file descrittivi.
    • Link interni: verificare la presenza di link interni che collegano le diverse pagine del sito web.

    È importante focalizzarsi su poche variabili alla volta per evitare di confondere i risultati del test. Inoltre, è consigliabile testare una sola variabile per pagina per ottenere risultati più chiari e interpretabili.

    Creare un piano di test per la SEO

    Un piano di test ben definito è essenziale per condurre un test SEO efficace e ottenere risultati affidabili. Il piano di test dovrebbe includere i seguenti elementi:

    • Definizione delle variabili da testare: come già detto, è importante scegliere con cura le variabili da testare e focalizzarsi su poche alla volta.
    • Creazione delle varianti: definire le diverse versioni degli elementi che si vogliono testare (ad esempio, diverse versioni del titolo della pagina).
    • Scelta del campione: individuare le pagine del sito web che verranno utilizzate per il test. È importante scegliere un campione rappresentativo del sito web.
    • Durata del test: stabilire per quanto tempo il test verrà eseguito. La durata del test dipende da diversi fattori, come il volume di traffico del sito web e la significatività dei risultati ottenuti.
    • Strumenti di monitoraggio: individuare gli strumenti che verranno utilizzati per monitorare i risultati del test (ad esempio, Google Analytics, Google Search Console).
    • Metodo di analisi dei dati: definire come verranno analizzati i dati raccolti durante il test.

    Un piano di test dettagliato permette di organizzare il lavoro, di raccogliere dati affidabili e di trarre conclusioni significative dai risultati ottenuti.

    Fase di esecuzione e analisi

    Implementare le Variazioni

    Una volta definito il piano di test, è il momento di implementare le variazioni che si vogliono testare sul sito web. Esistono diverse modalità per apportare le modifiche al sito:

    • Modificare direttamente il codice sorgente: questo metodo richiede competenze tecniche di programmazione web.
    • Utilizzare un CMS (Content Management System): se il sito web utilizza un CMS come WordPress, è possibile apportare le modifiche tramite l’interfaccia di amministrazione.
    • Utilizzare un plugin SEO: esistono diversi plugin SEO che permettono di modificare gli elementi on-page del sito web (ad esempio, Yoast SEO per WordPress).

    La scelta del metodo dipende dalle proprie competenze tecniche e dalle caratteristiche del sito web. È importante assicurarsi che le modifiche vengano implementate correttamente e che non causino problemi al funzionamento del sito.

    Monitorare i risultati

    Durante il test SEO, è fondamentale monitorare costantemente i risultati per valutare l’impatto delle modifiche apportate. Per fare ciò, è possibile utilizzare diversi strumenti di analisi SEO:

    • Google Analytics: permette di monitorare il traffico del sito web, il comportamento degli utenti e le conversioni.
    • Google Search Console: fornisce dati sul posizionamento del sito web nei risultati di ricerca, sulle parole chiave utilizzate dagli utenti e sugli eventuali errori di scansione.
    • Altri tool SEO: esistono diversi tool SEO a pagamento che offrono funzionalità avanzate per l’analisi delle performance del sito web (ad esempio, SEMrush, Ahrefs, Moz).

    È importante definire le metriche chiave che verranno monitorate durante il test, in base agli obiettivi che si vogliono raggiungere. Ad esempio, se l’obiettivo è aumentare il traffico organico, si monitoreranno metriche come il numero di visitatori unici, le pagine viste e la durata media della visita.

    Interpretare i dati del test SEO e trarre conclusioni

    Al termine del test SEO, è necessario analizzare i dati raccolti e trarre conclusioni sull’efficacia delle modifiche apportate. L’analisi dei dati deve essere condotta con attenzione, tenendo conto di tutti i fattori che possono aver influenzato i risultati.

    È importante confrontare i dati del periodo di test con i dati del periodo precedente per valutare l’impatto delle modifiche. Inoltre, è utile utilizzare strumenti di analisi statistica per verificare la significatività dei risultati.

    Sulla base dei risultati ottenuti, è possibile trarre conclusioni sull’efficacia delle modifiche apportate e decidere se implementarle in modo permanente sul sito web. Se il test non ha portato ai risultati desiderati, è possibile modificare le variabili e ripetere il test.

    L’interpretazione dei dati e la capacità di trarre conclusioni sono fondamentali per ottimizzare le performance SEO del sito web e raggiungere gli obiettivi prefissati.

    L’impatto della velocità di caricamento del sito sulla SEO

    Nell’era digitale in cui viviamo, dove la velocità e l’efficienza regnano sovrane, la velocità di caricamento di un sito web gioca un ruolo cruciale nel suo successo, in particolare per quanto riguarda la SEO. Un sito web lento può compromettere l’esperienza utente, influenzare negativamente il posizionamento nei motori di ricerca e, di conseguenza, ridurre il traffico organico.

    Perché la velocità è importante per la SEO?

    Google e gli altri motori di ricerca considerano la velocità di caricamento come un fattore di ranking importante. Un sito web veloce offre una migliore esperienza utente, e Google premia i siti web che offrono contenuti di qualità in modo rapido e accessibile.

    Ecco alcuni motivi per cui la velocità di caricamento è fondamentale per la SEO:

    • Miglior posizionamento nei risultati di ricerca (SERP): i siti web veloci tendono a posizionarsi più in alto nelle SERP, aumentando la visibilità e attirando più clic.
    • Tasso di rimbalzo ridotto: un sito web lento può frustrare gli utenti e indurli ad abbandonare la pagina prima ancora che si carichi completamente, aumentando il tasso di rimbalzo. Un alto tasso di rimbalzo segnala a Google che il sito web non offre un’esperienza utente positiva, influenzando negativamente il ranking.
    • Maggiore tempo di permanenza sul sito: un sito web veloce incoraggia gli utenti a esplorare più pagine e a trascorrere più tempo sul sito, migliorando il coinvolgimento e le possibilità di conversione.
    • Migliore esperienza utente su mobile: con l’aumento dell’utilizzo di dispositivi mobili per la navigazione web, la velocità di caricamento su mobile è diventata ancora più importante. Google dà priorità ai siti web ottimizzati per i dispositivi mobili, offrendo un’esperienza di navigazione fluida e veloce.
    • Crawl budget ottimizzato: i motori di ricerca hanno un “budget” limitato per scansionare le pagine di un sito web. Un sito web lento può rallentare il processo di scansione, limitando il numero di pagine indicizzate e influenzando la visibilità complessiva del sito.

    Come ottimizzare la velocità di caricamento?

    Esistono diverse strategie per migliorare la velocità di caricamento di un sito web:

    • Ottimizzare le immagini: ridurre le dimensioni delle immagini senza compromettere la qualità, utilizzando formati di file ottimizzati per il web (come WebP).
    • Minimizzare il codice HTML, CSS e JavaScript: ridurre le dimensioni dei file di codice eliminando spazi bianchi, commenti e caratteri non necessari.
    • Utilizzare una rete di distribuzione di contenuti (CDN): distribuire i contenuti del sito web su server in diverse posizioni geografiche, riducendo la distanza tra il server e l’utente e accelerando i tempi di caricamento.
    • Scegliere un hosting di qualità: optare per un provider di hosting affidabile con server veloci e infrastrutture ottimizzate.
    • Abilitare la compressione Gzip: comprimere i file del sito web per ridurne le dimensioni e accelerare i tempi di caricamento.
    • Utilizzare il caching del browser: memorizzare nella cache del browser i file statici del sito web (come immagini, CSS e JavaScript), in modo che non debbano essere scaricati nuovamente ad ogni visita.

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      SEO Copywriting in Outsourcing per la tua azienda

      Sapevi che il 93% delle esperienze online inizia con un motore di ricerca? Nel mondo digitale di oggi, la visibilità online è fondamentale per il successo di qualsiasi azienda. Per raggiungere questo obiettivo, due discipline sono diventate imprescindibili: SEO (Search Engine Optimization) e copywriting. Ma cosa succede quando le risorse interne sono limitate o non possiedono le competenze specifiche necessarie? La risposta è semplice: SEO copywriting in outsourcing.

      In questo articolo, esploreremo il mondo dell’outsourcing SEO e del copywriting, analizzando i vantaggi, le differenze tra le due discipline e come un SEO copywriter freelance o un’agenzia specializzata possono aiutare la tua azienda a raggiungere i propri obiettivi online.

      Cos’è l’Outsourcing SEO?

      L’outsourcing SEO consiste nell’affidare a un’agenzia esterna o a un professionista freelance la gestione di tutte o parte delle attività SEO di un’azienda. Questo include l’ottimizzazione on-page e off-page, la ricerca di parole chiave (keywords), la creazione di contenuti, il link building e il monitoraggio delle performance.

      Scegliere di esternalizzare la SEO porta con sé diversi vantaggi:

      • Accesso a competenze specialistiche: le agenzie SEO e i SEO copywriter freelance sono esperti del settore, sempre aggiornati sulle ultime tendenze e sui cambiamenti degli algoritmi dei motori di ricerca.
      • Risparmio di tempo e risorse: delegare le attività SEO permette al tuo team interno di concentrarsi sul core business dell’azienda.
      • Maggiore efficienza e ROI: un approccio professionale e strategico alla SEO garantisce risultati migliori e un ritorno sull’investimento (ROI) più elevato.
      • Scalabilità: l’outsourcing permette di scalare le attività SEO in base alle esigenze e al budget dell’azienda, senza dover assumere nuovo personale.

      Qual è la differenza tra SEO e Copywriting?

      Sebbene SEO e copywriting siano due discipline strettamente correlate e spesso utilizzate in sinergia, è importante comprenderne le differenze.

      La SEO si concentra sull’ottimizzazione tecnica di un sito web e dei suoi contenuti per migliorare il posizionamento nei risultati dei motori di ricerca (SERP). Questo include l’utilizzo di parole chiave pertinenti, la strutturazione del sito, la velocità di caricamento delle pagine e l’acquisizione di backlink di qualità.

      Il copywriting, d’altra parte, è l’arte di scrivere testi persuasivi e coinvolgenti che spingono il lettore a compiere un’azione, come acquistare un prodotto, iscriversi a una newsletter o richiedere maggiori informazioni. Un buon copywriter sa come utilizzare le parole per catturare l’attenzione, suscitare emozioni e convincere il pubblico.

      Il SEO copywriting rappresenta la fusione di queste due discipline. Si tratta di scrivere contenuti che siano non solo ottimizzati per i motori di ricerca, ma anche persuasivi e di valore per gli utenti. L’obiettivo è quello di attrarre traffico organico qualificato e convertire i visitatori in clienti. Per fare questo al meglio è opportuno partecipare ad un corso SEO copywriting.

      È possibile esternalizzare il Copywriting?

      Assolutamente sì! L’outsourcing del copywriting è una pratica sempre più diffusa, specialmente tra le aziende che non dispongono di un team di copywriting interno o che necessitano di supporto per progetti specifici.

      Copywriter SEO o agenzie specializzate possono creare contenuti di alta qualità per diverse esigenze, tra cui:

      • Articoli per blog
      • Pagine web
      • Descrizioni di prodotti
      • Newsletter
      • Post per i social media
      • Script per video
      • E-book

      Affidarsi a un copywriter SEO freelance o a un’agenzia offre numerosi vantaggi, simili a quelli dell’outsourcing SEO:

      • Qualità superiore dei contenuti: i copywriter professionisti sanno come scrivere testi efficaci, ottimizzati per la SEO e in linea con il brand e il target audience dell’azienda.
      • Risparmio di tempo: delegare la creazione dei contenuti permette di liberare tempo prezioso per altre attività strategiche.
      • Diversificazione dei contenuti: un copywriter esterno può apportare nuove idee e prospettive, arricchendo la strategia di content marketing dell’azienda.
      • Flessibilità: l’outsourcing permette di gestire i picchi di lavoro e di adattarsi alle esigenze di comunicazione dell’azienda senza dover assumere personale aggiuntivo.

      Cos’è un SEO Copywriter?

      Un SEO copywriter è un professionista specializzato nella scrittura di testi ottimizzati per i motori di ricerca. Un SEO copywriter cosa fa? Unisce le competenze di un copywriter con quelle di un esperto SEO, creando contenuti che siano sia accattivanti per gli utenti che ben posizionati nelle SERP.

      Un SEO copywriter cos’è dunque, nello specifico? È la figura che si occupa di:

      • Ricerca di parole chiave (keyword): identificare le parole chiave rilevanti per il settore e il target audience dell’azienda.
      • Ottimizzazione on-page: integrare le parole chiave nei titoli, nelle descrizioni, nei tag e nel corpo del testo in modo naturale e strategico.
      • Scrittura persuasiva: creare contenuti di valore che informino, coinvolgano e spingano il lettore all’azione.
      • Analisi e monitoraggio: seguire le performance dei contenuti e apportare le modifiche necessarie per migliorare il posizionamento e le conversioni.

      Molte persone si chiedono come diventare SEO copywriter. La risposta è: attraverso la formazione, l’esperienza e l’aggiornamento costante. Esistono numerosi corsi, anche un corso SEO copywriting gratis, che possono fornire le basi teoriche, ma è fondamentale mettere in pratica le conoscenze acquisite e tenersi aggiornati sulle evoluzioni del settore. Frequentare un corso SEO copywriter è utile per tenersi aggiornati.

      Se scrivi per un media online non perdere la nostra guida per l’ottimizzazione dei contenuti per i motori di ricerca.

      Come scegliere il giusto Partner per il yuo SEO Copywriting in Outsourcing?

      Scegliere il giusto partner per l’outsourcing del SEO copywriting è una decisione cruciale che può determinare il successo della tua strategia online. Non si tratta solo di trovare qualcuno che sappia scrivere bene, ma di individuare un professionista o un’agenzia che comprenda a fondo le tue esigenze, il tuo settore e i tuoi obiettivi di business. Ecco alcuni fattori chiave da considerare:

      • Esperienza e Portfolio: Inizia analizzando l’esperienza del potenziale partner. Ha già lavorato con aziende del tuo settore? Possiede un portfolio solido con case history di successo? Richiedi esempi di lavori precedenti e verifica i risultati ottenuti per altri clienti. Un portfolio ricco e variegato è un buon indicatore di competenza e flessibilità. Chiedi se hanno un corso SEO copywriting all’attivo o se sono specializzati in un’area in particolare.
      • Referenze e Testimonianze: Non esitare a chiedere referenze e contatta direttamente i clienti precedenti per ottenere un feedback onesto e imparziale. Le testimonianze sui loro canali sono utili, ma parlare direttamente con chi ha usufruito dei loro servizi ti darà una visione più completa e autentica della qualità del lavoro e del livello di soddisfazione.
      • Comunicazione e Trasparenza: La comunicazione è fondamentale in qualsiasi rapporto di collaborazione. Il partner ideale dovrebbe essere chiaro, tempestivo e trasparente nella comunicazione, fornendo aggiornamenti regolari sull’andamento del progetto e rispondendo prontamente a dubbi e domande. Assicurati che siano disposti a spiegarti le loro strategie e a rendicontare il loro lavoro in modo comprensibile.
      • Comprensione del Tuo Business: Un buon SEO copywriter non si limita a scrivere testi, ma si immerge completamente nel tuo business. Deve comprendere la tua mission, i tuoi valori, il tuo target audience e i tuoi competitor. Durante il processo di selezione, valuta la loro capacità di porti le giuste domande e di dimostrare un reale interesse per la tua azienda. Solitamente un copywriter SEO ha un suo sito web, cerca di capire se il professionista rispecchia i tuoi valori.
      • Approccio Strategico: Il SEO copywriting non è solo una questione di parole chiave, ma di strategia. Assicurati che il tuo potenziale partner abbia un approccio strategico e ragionato alla creazione dei contenuti, allineato ai tuoi obiettivi di marketing e di business. Chiedi come intendono pianificare la strategia di contenuti, quali strumenti utilizzano per la ricerca delle parole chiave e come misurano i risultati. Valuta se offrono un corso SEO copywriting agency per formare anche il tuo team.

      I costi dell’Outsourcing SEO: un investimento per il futuro

      Considerare i costi dell’outsourcing SEO come una semplice spesa è un errore comune. In realtà, si tratta di un investimento strategico che, se ben gestito, può generare un ritorno significativo nel medio e lungo termine. È vero, affidarsi a un’agenzia o a un copywriter SEO freelance comporta un costo iniziale, ma i benefici che ne derivano superano di gran lunga l’investimento.

      • Valutare il ROI: Per comprendere appieno il valore dell’outsourcing SEO, è fondamentale ragionare in termini di Return on Investment (ROI). Un buon partner ti aiuterà a definire obiettivi misurabili (come l’aumento del traffico organico, il miglioramento del posizionamento per parole chiave strategiche, l’incremento delle conversioni) e a monitorare costantemente i risultati per calcolare il ROI effettivo.
      • Costi vs Benefici: Metti a confronto i costi dell’outsourcing con i potenziali benefici. Considera il risparmio di tempo e risorse interne, la possibilità di accedere a competenze specialistiche, l’aumento della visibilità online, il miglioramento della brand reputation e l’incremento delle lead e delle vendite. Un SEO copywriter esperto ti aiuterà a raggiungere risultati più velocemente e in modo più efficace.
      • Fattori che Influenzano il Costo: I costi dell’outsourcing SEO possono variare in base a diversi fattori, tra cui l’esperienza e la reputazione del partner, la complessità del progetto, la quantità e la tipologia di contenuti richiesti, la frequenza di pubblicazione e gli strumenti utilizzati.
      • Trasparenza e Flessibilità: Un partner affidabile ti fornirà un preventivo chiaro e dettagliato, spiegando in modo trasparente come vengono allocate le risorse e quali servizi sono inclusi. Dovrebbe inoltre essere flessibile e in grado di adattare la strategia e i costi in base alle tue esigenze e al tuo budget. Ricorda che è importante sapere quanto costa un SEO copywriter.

      Misurare il successo: come monitorare i risultati del tuo SEO Copywriting

      Dopo aver affidato il tuo SEO copywriting a un partner esterno, è fondamentale monitorare costantemente i risultati per valutare l’efficacia della strategia e apportare eventuali correzioni in corso d’opera. Misurare il successo non significa solo guardare i numeri, ma interpretarli nel contesto dei tuoi obiettivi di business. Ecco come fare:

      • Definire i KPI (Key Performance Indicator): Prima di iniziare, stabilisci quali sono i KPI che indicano il successo della tua strategia. Questi possono includere:
        • Traffico Organico: Monitora l’aumento del traffico proveniente dai motori di ricerca utilizzando strumenti come Google Analytics.
        • Posizionamento per Parole Chiave: Tieni traccia del posizionamento del tuo sito web per le parole chiave target, verificando se stai scalando le SERP.
        • Tasso di Conversione: Misura la percentuale di visitatori che compiono l’azione desiderata sul tuo sito (es. acquisto, iscrizione alla newsletter, richiesta di contatto).
        • Tempo di Permanenza sul Sito: Un tempo di permanenza elevato indica che i contenuti sono interessanti e coinvolgenti per gli utenti.
        • Frequenza di Rimbalzo (Bounce Rate): Una bassa frequenza di rimbalzo suggerisce che i visitatori trovano ciò che cercano sul tuo sito.
      • Strumenti di Analisi: Utilizza strumenti come Google Analytics, Google Search Console e altri tool SEO professionali (es. SEMrush, Ahrefs) per raccogliere dati e monitorare i KPI. Questi strumenti forniscono informazioni preziose sul comportamento degli utenti, le performance delle parole chiave e l’efficacia dei contenuti. Il tuo SEO copywriter saprà sicuramente consigliarti i migliori.
      • Reportistica Periodica: Un buon partner ti fornirà report periodici (es. mensili o trimestrali) che riassumono i risultati ottenuti, analizzano i dati e propongono eventuali ottimizzazioni. La reportistica deve essere chiara, comprensibile e orientata agli obiettivi.
      • Analisi e Ottimizzazione: Non basta raccogliere dati, bisogna analizzarli e utilizzarli per migliorare la strategia. Se un contenuto non sta performando come previsto, è necessario capire il perché e apportare le modifiche necessarie. Questo processo di analisi e ottimizzazione è fondamentale per il successo a lungo termine del tuo SEO copywriting.

      Oltre gli Articoli: quali tipi di contenuti affidare al tuo Copywriter?

      Quando si pensa al copywriting, spesso si immaginano solo gli articoli per il blog. In realtà, un SEO copywriter esperto può creare una vasta gamma di contenuti persuasivi e ottimizzati per i motori di ricerca, contribuendo a una strategia di marketing digitale completa ed efficace. Ecco alcuni esempi:

      • Landing Page: Le landing page sono pagine web progettate con un obiettivo specifico, come la generazione di lead o la vendita di un prodotto. Un copywriter esperto sa come scrivere testi persuasivi e ottimizzati per le conversioni, utilizzando tecniche di copywriting specifiche per le landing page, come la formulazione di titoli accattivanti, la descrizione chiara dei benefici e l’inserimento di call to action efficaci.
      • Pagine “Chi Siamo” e Pagine di Servizio: Queste pagine sono fondamentali per presentare la tua azienda, i tuoi valori e i tuoi servizi in modo chiaro e coinvolgente. Un copywriter professionista può aiutarti a creare testi che trasmettano fiducia e professionalità, invogliando i potenziali clienti a sceglierti.
      • Email Marketing: L’email marketing è uno strumento potente per coltivare i lead, fidelizzare i clienti e promuovere offerte speciali. Un copywriter specializzato in email marketing può creare newsletter e campagne email con testi accattivanti, oggetti che incentivano l’apertura e contenuti di valore che spingono il lettore all’azione.
      • Contenuti per i Social Media: I social media sono un canale importante per interagire con il tuo pubblico e costruire la tua brand awareness. Un copywriter può aiutarti a creare post coinvolgenti, didascalie accattivanti e contenuti specifici per ogni piattaforma, ottimizzando la tua presenza sui social media. Potresti valutare anche un corso SEO e copywriting per i social.
      • Script per Video e Podcast: Il video marketing è in forte crescita e un copywriter può aiutarti a creare script efficaci per i tuoi video, rendendoli più coinvolgenti e professionali. Lo stesso vale per i podcast, dove la qualità dello script è fondamentale per mantenere alta l’attenzione degli ascoltatori.
      • White Paper ed E-book: Questi contenuti approfonditi ti permettono di posizionarti come esperto del tuo settore e di generare lead qualificati. Un copywriter con esperienza nella redazione di white paper ed e-book può aiutarti a creare contenuti di valore, ben strutturati e ottimizzati per il download.
      • Descrizioni Prodotti: Se gestisci un e-commerce, le descrizioni dei prodotti sono essenziali per convincere i potenziali clienti all’acquisto. Un copywriter può creare descrizioni accattivanti, che evidenziano i benefici e le caratteristiche uniche di ogni prodotto, ottimizzandole anche per i motori di ricerca.

       

      Affidaci la scrittura SEO dei tuoi contenuti

      L’SEO copywriting in outsourcing rappresenta una soluzione efficace per le aziende che desiderano migliorare la propria visibilità online, aumentare il traffico organico e generare conversioni. Affidarsi a un’agenzia SEO copywriting o a un SEO copywriter freelance permette di accedere a competenze specialistiche, risparmiare tempo e risorse, e ottenere risultati tangibili.

      Se ti stai chiedendo SEO copywriting cos’è e come può aiutare la tua azienda, la risposta è semplice: è la chiave per creare una presenza online solida e di successo.

      Se cerchi un partner affidabile per i tuoi progetti di SEO and copywriting, seoandmarketing.it è la soluzione ideale. Offriamo SEO copywriting services di alta qualità, pensati per aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi di business. Contattaci oggi stesso per scoprire come possiamo aiutarti a far crescere la tua azienda online! Ricorda che oltre ai servizi puoi anche trovare un SEO copywriting corso adatto alle tue esigenze.

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      Dic

      SERP GOOGLE: cos’è e come scalarla in base ai fattori di ranking

      Cosa significa Search Engine Results Page?

      La SERP (Search Engine Results Page) è la pagina che Google (o qualsiasi altro motore di ricerca) mostra dopo che un utente ha inserito una query di ricerca. È essenzialmente la risposta di Google alla domanda dell’utente.

      Fattori di ranking di Google: quali elementi di un sito vengono visualizzati nella SERP?

      Sei stanco di vedere il tuo sito perso tra i risultati di Google? Ti capiamo! Posizionarsi in alto nella SERP non è un colpo di fortuna, ma il risultato di una strategia SEO ben studiata.

      Come posso posizionarmi più in alto nella SERP di Google?

      Ecco alcuni consigli per scalare le classifiche di Google:

      Con oltre 200 fattori considerati da Google per determinare il posizionamento di un sito web nei suoi risultati di ricerca, concentrarsi sui più rilevanti può sembrare un’impresa ardua. Tuttavia, ci sono otto fattori chiave di SEO (Search Engine Optimization) che emergono come essenziali per chiunque sia in cerca di migliorare il proprio ranking. Questi elementi sono fondamentali per comprendere come ottimizzare la propria strategia digitale al fine di attrarre un traffico web significativo e di qualità.

      1.    Contenuto di qualità: il fulcro di una strategia SEO di successo risiede nella capacità di produrre contenuti di alto livello. Google pone l’accento sulla qualità, sull’informazione e sulla rilevanza del contenuto offerto agli utenti. Un articolo, un blog o una pagina web devono fornire valore aggiunto ai lettori, soddisfacendo le loro ricerche con informazioni precise ed esaustive. La creazione di contenuti che rispondano a queste esigenze è il primo passo per guadagnarsi la fiducia dell’algoritmo di Google e, di conseguenza, una posizione di rilievo nei risultati di ricerca.

      2.    Backlinks di qualità: i backlinks, ovvero i link esterni che rimandano al proprio sito, agiscono come un segnale di fiducia agli occhi dei motori di ricerca. La presenza di collegamenti da siti autorevoli e pertinenti al proprio ambito d’interesse è interpretata come una garanzia di qualità. Questo fattore sottolinea l’importanza di costruire relazioni solide e di qualità nel proprio network digitale.

      3.    SEO tecnico: affinché un sito sia considerato degno di una buona posizione nei motori di ricerca, deve anche essere tecnicamente ottimizzato. La velocità del sito, l’adattabilità mobile e la facilità di indicizzazione sono tutti aspetti che Google valuta attentamente. Assicurarsi che il proprio sito sia accessibile, veloce e navigabile tanto da desktop quanto da dispositivo mobile è cruciale per una buona strategia SEO.

      4.    Ottimizzazione delle parole chiave: l’inserimento strategico di parole chiave rilevanti all’interno del contenuto del proprio sito aiuta i motori di ricerca a comprenderne l’argomento. Questa pratica, conosciuta come ottimizzazione delle parole chiave, deve essere svolta con attenzione per evitare il sovraccarico di keywords, che potrebbe avere l’effetto contrario, penalizzando il sito.

      5.    Esperienza utente (UX): l’UX riguarda la facilità e piacevolezza con cui gli utenti interagiscono con un sito web. Google premia i siti che offrono un’esperienza utente positiva, segnalando così la loro preferenza per piattaforme che non solo rispondono alle query degli utenti ma sono anche intuitive e accoglienti.

      6.    Schema markup: l’aggiunta di Schema markup al proprio sito web facilita i motori di ricerca nel comprendere il contenuto delle pagine. Questo tipo di dati strutturati aiuta Google a catalogare e indicizzare meglio i siti, migliorando così la loro visibilità nei risultati di ricerca.

      7.    Segnali social: i segnali social, come like, condivisioni e commenti, indicano l’interazione degli utenti con il contenuto di un sito. Anche se non direttamente correlati al ranking SEO, questi segnali sono un buon indicatore del valore e dell’engagement che il contenuto è in grado di generare.

      8.    Segnali del Brand: l’immagine di un marchio nel panorama online ha un significativo impatto sul posizionamento SEO. La costruzione di un brand forte, affidabile e rispettato contribuisce alla percezione positiva da parte di Google.

      9. Parole chiave ben scelte: non riempire i testi di keyword a caso, usale in modo naturale e strategico.

       

      Vuoi iniziare a scalare la SERP di Google? Contattaci subito

      Quale funzionalità ha recentemente rimosso Google dai risultati della SERP?

      Google ama mescolare le carte e negli ultimi mesi ha deciso di dire addio a una funzione molto utile: i risultati con la cache.

      In passato, cliccando sulla freccetta accanto a un risultato, si poteva accedere alla versione cache di una pagina, molto utile se il sito era offline o se volevi vedere modifiche recenti. Ora questa opzione è sparita!

      Cosa cambia per la SEO?

      • Non puoi più vedere rapidamente come Google indicizzava una pagina.
      • Diventa ancora più importante avere una struttura solida e aggiornata per evitare penalizzazioni.
      • Se vuoi verificare vecchie versioni di una pagina, puoi usare strumenti come Wayback Machine.

      Mantenere il passo con le novità di Google è fondamentale per una strategia SEO vincente. Se vuoi essere sempre aggiornato, è il momento di seguire blog specializzati e testare nuove tecniche!

      Qual è la differenza tra SEO e SERP?

      SEO e SERP sono due termini spesso confusi, ma con ruoli molto diversi nel mondo del digital marketing.

      • SEO (Search Engine Optimization): è l’insieme di strategie per migliorare la visibilità di un sito web nei motori di ricerca. Si divide in on-page (ottimizzazione interna al sito) e off-page (link building, menzioni, social signals).
      • SERP (Search Engine Results Page): è la pagina dei risultati di ricerca di Google. Qui compaiono sia i risultati organici (grazie alla SEO) che quelli a pagamento (Google Ads).

      In parole semplici: la SEO è il mezzo, la SERP è il traguardo. Se vuoi dominare la SERP, devi padroneggiare la SEO!

      È possibile rimuovere un risultato dalla ricerca di Google?

      Sì, puoi rimuovere un risultato dalla SERP, ma solo in alcuni casi. Google offre strumenti specifici per eliminare contenuti scomodi o obsoleti.

      Quando puoi richiedere la rimozione?

      • Dati sensibili: Numeri di carte di credito, documenti d’identità o informazioni personali esposte senza consenso.
      • Contenuti obsoleti: Pagine che non esistono più ma che appaiono ancora nei risultati.
      • Diritto all’oblio: Puoi richiedere la rimozione di notizie o contenuti dannosi per la tua reputazione, ma solo in determinati contesti.

      Per fare richiesta, usa il modulo ufficiale di Google: Google Removal Request

      Se invece vuoi semplicemente nascondere una pagina senza eliminarla, puoi utilizzare il file robots.txt o i tag noindex per impedire a Google di indicizzarla!

      Google FAQ Rich Result nella SERP: impatto e statistiche

      Le FAQ Rich Results sono una manna dal cielo per chi vuole aumentare la visibilità nella SERP! Questi risultati arricchiti mostrano domande e risposte direttamente nella pagina di ricerca, aumentando la probabilità di clic.

      Secondo le statistiche più recenti:

      • I siti che implementano il markup FAQ Schema registrano un incremento del CTR fino al 30%.
      • Le FAQ Rich Results generano un +20% di traffico organico rispetto ai risultati standard.
      • Gli utenti trovano più facilmente le risposte che cercano, riducendo il bounce rate fino al 12%.

      Come ottenere queste preziose posizioni?

      • Usa il markup FAQ Schema per segnalare le domande e risposte sul tuo sito.
      • Scrivi risposte chiare, concise e informative.
      • Assicurati che le FAQ siano pertinenti e utili agli utenti.

      Google ama i contenuti ben strutturati, quindi se ottimizzi le tue FAQ con dati strutturati, potresti ritrovarti con una visibilità extra nella SERP. Provaci subito!

      In quale ordine sono presentati i risultati nella SERP?

      I risultati nella SERP sono presentati in un ordine gerarchico, determinato da diversi fattori, tra cui la rilevanza per la query di ricerca, l’autorità del sito web, la qualità del contenuto e la posizione geografica dell’utente.

      In generale, l’ordine è il seguente:

      • Annunci a pagamento: Posizionati in alto e/o in basso nella SERP.
      • Risultati organici: siti web che si sono guadagnati la loro posizione attraverso l’ottimizzazione SEO.
      • Featured Snippet: Risposta diretta a una domanda, spesso estratta da un sito web ben posizionato.
      • Knowledge Panel: Box informativo su un’entità specifica (persona, luogo, organizzazione).
      • Altri elementi: Immagini, video, mappe, news, shopping results, a seconda della query.

      Come viene indicato un annuncio a pagamento nella SERP?

      Gli annunci a pagamento generate con campagne Google Ads nella SERP sono chiaramente contrassegnati con la dicitura “Annuncio” o “Sponsorizzato”. Spesso hanno anche un background leggermente diverso rispetto ai risultati organici.

      annunci a pagamento nella serp

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      Serp simulator: cosa sono e quali usare?

      I Serp simulator sono strumenti che simulano la SERP di Google per una determinata query di ricerca. Permettono di visualizzare come il tuo sito web potrebbe apparire nei risultati di ricerca e di identificare aree di miglioramento.

      Alcuni Serp simulator popolari includono:

      • SERPsim: Offre un’anteprima realistica della SERP, con opzioni per personalizzare la posizione, il dispositivo e la lingua.
      • Mangools SERPChecker: Fornisce dati dettagliati sui tuoi concorrenti, inclusi i backlink e le parole chiave.
      • SE Ranking SERP Analyzer: Analizza i primi 100 risultati di ricerca, fornendo informazioni su fattori di ranking on-page e off-page.

      Vuoi scalare la SERP e dominare Google? Affidati agli esperti SEO! Contattaci ora per una consulenza personalizzata.

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      Dic

      Disavow SEO: guida all’uso

      Che cos’è il disavow nella SEO?

      Nella SEO, il disavow è il processo di dire ai motori di ricerca di ignorare determinati backlink al tuo sito web quando calcolano il ranking della tua pagina. Ciò viene fatto utilizzando lo strumento Disavow, che è uno strumento di Google Search Console che consente ai proprietari di siti web di inviare un elenco di backlink che desiderano vengano ignorati da Google. Si tratta di una funzione avanzata che dovrebbe essere utilizzata solo se si ritiene che i backlink di bassa qualità o innaturali stiano danneggiando il posizionamento del sito web nei risultati di ricerca.

      In sostanza, il disavow indica a Google: “So che questi link esistono e puntano al mio sito, ma ti prego di non considerarli quando determini l’autorevolezza del mio sito”. In teoria, ciò aiuta a proteggere il tuo sito dalle penalità associate a schemi di link tossici o innaturali.

      Tuttavia, è importante notare che il disavow non è un proiettile d’argento. Google afferma ancora che nella maggior parte dei casi non è necessario utilizzarlo, poiché il suo algoritmo è in grado di distinguere tra link buoni e cattivi. Il disavow è quindi un’opzione di riserva per i casi in cui un sito web non riesce a rimuovere i link dannosi attraverso altri mezzi.

      Come funziona lo strumento disavow e quando usarlo

      Lo strumento Disavow di Google è una funzione avanzata di Search Console che consente ai proprietari di siti web di comunicare a Google quali backlink ignorare durante la valutazione del profilo di link del sito. Ciò è particolarmente utile quando un sito è stato preso di mira da SEO negativa o quando è stato coinvolto in schemi di link che violano le linee guida per i webmaster di Google.

      Ecco come funziona:

      1. Invio di un file Disavow: L’utente carica un file di testo che elenca gli URL o i domini che desidera vengano ignorati da Google.
      2. Elaborazione da parte di Google: Google riceve il file e, nel corso di diverse settimane, lo elabora e lo integra nei suoi dati di indicizzazione.
      3. Ignorare i link: Quando l’algoritmo di Google incontra i link contrassegnati, scarta il loro valore nel calcolo del ranking. In sostanza, tratta questi link come se fossero “nofollow”, anche se non lo sono.

      Quando usare lo strumento Disavow:

      • Azione manuale: Se hai ricevuto un’azione manuale da parte di Google a causa di link innaturali che puntano al tuo sito.
      • SEO negativa: Se il tuo sito è vittima di un attacco SEO negativo in cui sono stati creati numerosi link di spam che puntano al tuo sito.
      • Link di bassa qualità dopo un audit: Dopo un audit dei backlink, se scopri molti link di bassa qualità o spam che non riesci a rimuovere manualmente.
      • Misure preventive (con cautela): Alcuni SEO utilizzano il disavow in modo preventivo se temono una penalizzazione futura, ma ciò dovrebbe essere fatto solo con estrema cautela e da esperti SEO esperti.

      È fondamentale ricordare che Google suggerisce che la maggior parte dei siti non ha bisogno di utilizzare lo strumento Disavow. Il suo algoritmo è diventato molto abile nell’identificare e ignorare i link di spam senza che sia necessario un intervento manuale. L’uso improprio dello strumento Disavow può potenzialmente danneggiare il ranking del tuo sito se vengono ignorati link effettivamente utili.

      Disavow di Google: quanto ci mette a fare effetto

      Quando un file disavow viene caricato su Google Search Console, Google lo processa e lo integra nella sua coda di scansione. Tecnicamente, Google non rimuove fisicamente i link disconosciuti dal suo indice, ma aggiunge un’annotazione interna che indica di non considerarli nel calcolo del ranking. Il tempo necessario affinché le modifiche abbiano effetto può variare da qualche giorno a diverse settimane, poiché dipende dalla frequenza con cui Googlebot esegue la scansione dei siti che contengono i link disconosciuti e dalla rielaborazione del grafo dei link. Non esiste un modo per verificare direttamente se un link è stato “disconosciuto” con successo, perché Google non fornisce un feedback specifico per ogni URL. Tuttavia è possibile verificare se la proprietà è stata verificata su Google Search Console. Il tool disavow accetterà solo le proprietà verificate. Inoltre, i webmaster possono monitorare le tendenze generali del ranking e del traffico organico del proprio sito, tenendo presente che gli effetti del disavow sono solo uno dei tanti fattori che influenzano il posizionamento. In sostanza, il processo di disavow è una sorta di “richiesta” a Google, e mentre il motore di ricerca generalmente rispetta queste richieste, non offre una garanzia assoluta né un feedback istantaneo sul loro stato di elaborazione.

      Come trovare lo strumento disavow di search console e quali tool usare

      Lo strumento Disavow era precedentemente situato all’interno di Google Search Console, ma è stato spostato nella sezione separata delle proprietà di Google Search Console. Ecco come trovarlo:

      1. Vai alla pagina dello strumento Disavow: Puoi accedere direttamente allo strumento Disavow tramite questo link: https://search.google.com/search-console/disavow-links.
      2. Seleziona la proprietà: Ti verrà richiesto di selezionare la proprietà del tuo sito web (dominio) per la quale desideri inviare il file disavow.

      Strumenti per la scoperta dei backlink da utilizzare:

      Prima di poter disconoscere i backlink, devi identificarli. Ecco alcuni strumenti che possono aiutarti in questo compito:

      • Google Search Console: GSC stesso fornisce un elenco di backlink al tuo sito web nella sezione chiamata “LINK”. Anche se potrebbe non mostrare tutti i backlink, è un buon punto di partenza, in particolare perché proviene direttamente da Google.

      • Ahrefs: uno strumento SEO molto popolare che offre un’analisi approfondita del profilo di backlink, incluso il rilevamento di link tossici.
      • SEMrush: un altro strumento SEO completo con una potente funzione di audit dei backlink che aiuta a individuare i link potenzialmente dannosi.
      • Moz Link Explorer: Moz offre uno strumento di analisi dei backlink che fornisce un punteggio di spam, aiutando a identificare i link di bassa qualità.
      • Majestic: questo strumento è specializzato nell’analisi dei backlink e offre metriche come Trust Flow e Citation Flow, che possono aiutare a valutare la qualità dei link.

      Consiglio: è consigliabile utilizzare una combinazione di questi strumenti per ottenere una panoramica completa del tuo profilo di backlink. Confrontare i dati provenienti da più fonti ti aiuterà a prendere decisioni più informate su quali link disconoscere.

      Come identificare backlink tossici per disavow

      Identificare i backlink tossici è una parte cruciale del processo di disavow. Ecco una guida passo passo su come individuare i backlink potenzialmente dannosi che potrebbero richiedere il disavow:

      1. Utilizzare strumenti di audit dei backlink: come menzionato in precedenza, utilizza strumenti come Ahrefs, SEMrush, Moz Link Explorer, Majestic o Google Search Console per ottenere un elenco completo dei tuoi backlink.
      2. Cercare schemi sospetti:
        • Un gran numero di link da siti di bassa qualità: Un picco improvviso di backlink da siti web di scarsa qualità o non correlati può essere un segnale di allarme.
        • Testo di ancoraggio troppo ottimizzato: Molti backlink con lo stesso testo di ancoraggio ricco di parole chiave possono sembrare innaturali e manipolativi.
        • Link da directory di articoli di bassa qualità o da farm di link: I siti che esistono principalmente per pubblicare articoli di bassa qualità con link in uscita sono spesso dannosi.
        • Link da siti non pertinenti o in lingua straniera: A meno che tu non abbia un pubblico globale, i link da siti in lingue diverse o con contenuti completamente non correlati possono essere sospetti.
        • Link da siti penalizzati o deindicizzati: Se un sito di collegamento è stato penalizzato o rimosso dall’indice di Google, è probabile che sia di bassa qualità.
      3. Analizzare le metriche di qualità dei link:
        • Basso Domain Authority (DA) o Domain Rating (DR): Sebbene non sia l’unico indicatore, un DA o DR sistematicamente basso per i siti di collegamento può essere un segnale di avvertimento.
        • Alto punteggio di spam: Strumenti come Moz Link Explorer forniscono un “punteggio di spam” che indica la probabilità che un sito sia penalizzato.
        • Basso Trust Flow o Citation Flow: Le metriche di Majestic possono aiutarti a valutare la qualità e l’affidabilità di un sito di collegamento.
      4. Controllare la pertinenza e il contesto:
        • Il link è contestualmente pertinente al tuo contenuto?
        • Il sito di collegamento è pertinente alla tua nicchia o al tuo settore?
        • Il link fornisce valore ai visitatori del sito di collegamento?
      5. Cercare segni di SEO negativa:
        • Picchi improvvisi e innaturali nel numero di backlink.
        • Un gran numero di link da siti non correlati o di spam.
        • Testo di ancoraggio sospetto o dannoso (ad esempio, parole chiave per adulti o farmaci).

      Se un backlink presenta uno o più di questi segnali di allarme, è probabile che sia tossico e dovrebbe essere preso in considerazione per il disavow.

      Come creare File txt per strumento disavow

      Creare il file di testo per lo strumento Disavow è un processo semplice, ma richiede attenzione ai dettagli. Il file deve essere in formato .txt e seguire una struttura specifica. Ecco come fare:

      1. Utilizzare un editor di testo semplice: Apri un editor di testo semplice come Blocco note (Windows) o TextEdit (Mac). Non utilizzare un elaboratore di testi come Microsoft Word, in quanto potrebbe aggiungere formattazioni indesiderate.
      2. Elencare gli URL o i domini:
        • Per disconoscere singoli URL: Elenca ogni URL su una riga separata.
        • Per disconoscere un intero dominio: Utilizza la sintassi domain: seguita dal nome del dominio. Ad esempio: domain:example.com.
      3. Aggiungere commenti (facoltativo): Puoi aggiungere commenti al tuo file disavow precedendoli con il simbolo #. I commenti non vengono elaborati da Google, ma possono essere utili per tenere traccia del motivo per cui hai disconosciuto determinati link. Ad esempio:
      1. # Disavow per attacco SEO negativo del 2023-10-27
      2. domain:spam-site-1.com
      3. domain:spam-site-2.com
      4. https://www.spam-site-3.com/spam-page.html
      1. Salvare il file in formato .txt:
        • Vai su “File” -> “Salva con nome”.
        • Scegli un nome file descrittivo, ad esempio “disavow_2023-10-27.txt”.
        • Seleziona “Tutti i file (*.*)” come tipo di file.
        • Assicurati che la codifica sia “UTF-8” (per supportare caratteri non inglesi).
        • Fai clic su “Salva”.
      2. Caricare il file su Google Search Console:
        • Vai allo strumento Disavow: https://search.google.com/search-console/disavow-links
        • Seleziona la tua proprietà.
        • Fai clic su “Carica elenco di esclusione”.
        • Seleziona il file .txt appena creato.
        • Fai clic su “Invia”.

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      Rinnegare singole URL e interi DOMINI

      Ecco un esempio di come potrebbe apparire un file disavow che disconosce sia singoli URL che interi domini:

      # File Disavow per esempio.com – Aggiornato il 2023-10-27

       

      # Disavow singoli URL da un attacco SEO negativo

      https://www.spam-site-1.com/link-farm/page-123.html

      https://www.spam-site-1.com/link-farm/page-456.html

      https://www.spam-site-2.com/spam-article-1.html

       

      # Disavow interi domini a causa di schemi di link di bassa qualità

      domain:spam-domain-1.com

      domain:spam-domain-2.com

      domain:low-quality-directory.net

       

      # Disavow URL con contenuto non pertinente

      https://www.unrelated-site.com/page-about-cats.html # Il mio sito riguarda il cibo per cani

       

      # Disavow dominio a causa di penalizzazione manuale sospetta

      domain:penalized-site.com

      Ricorda, in questo esempio:

      • Le righe che iniziano con # sono commenti e vengono ignorate da Google.
      • Le righe che iniziano con domain: disconosceranno tutti i link da quel dominio.
      • Le altre righe disconosceranno i singoli URL specificati.

      Ogni quanto monitorare stato backlink tossici e la negative SEO

      La frequenza del monitoraggio dei backlink tossici e della SEO negativa dipende da diversi fattori, tra cui la dimensione del tuo sito web, il tuo settore, la tua storia con la SEO negativa e la tua propensione al rischio. Tuttavia, ecco alcune linee guida generali:

      • Monitoraggio regolare:
        • Mensile: Per la maggior parte dei siti web di piccole e medie dimensioni, un controllo mensile dei backlink è in genere sufficiente.
        • Settimanale: Per i siti web più grandi, i siti in settori altamente competitivi o quelli con una storia di SEO negativa, potrebbe essere giustificato un monitoraggio settimanale.
      • Dopo aggiornamenti dell’algoritmo: è consigliabile controllare il profilo di backlink dopo importanti aggiornamenti dell’algoritmo di Google, in quanto questi possono a volte modificare il modo in cui Google valuta i link.
      • Se noti cali di traffico o di ranking:se il tuo sito subisce un improvviso calo di traffico o di ranking, un controllo dei backlink dovrebbe essere una delle tue prime azioni investigative.
      • Dopo un attacco SEO negativo noto: se sei stato vittima di un attacco SEO negativo, dovrai monitorare il tuo profilo di backlink molto più frequentemente (anche quotidianamente) per un certo periodo dopo l’attacco.
      • Utilizzo di strumenti automatizzati: Prendi in considerazione l’utilizzo di strumenti SEO che offrono un monitoraggio automatico dei backlink e avvisi per eventuali cambiamenti sospetti. Questi strumenti possono avvisarti di picchi improvvisi di backlink o di altri segnali di allarme, consentendoti di agire rapidamente.

      Confronto tra gli strumenti Disavow di Google e altri motori di ricerca

      Mentre Google domina il panorama della ricerca, è importante considerare anche altri motori di ricerca come Bing. Bing offre uno strumento simile chiamato “Disconosci collegamenti”, accessibile tramite Bing Webmaster Tools. La funzionalità di base è analoga: permette ai webmaster di indicare quali link ignorare durante la valutazione del ranking di un sito. Tuttavia, ci sono alcune differenze. Lo strumento di Bing consente di disconoscere link a livello di URL, pagina o intero dominio, offrendo una granularità simile a Google. Una differenza chiave risiede nel fatto che il file disavow di Google è specifico per Google, e quello di Bing è specifico per Bing; è necessario quindi inviare file separati per ciascun motore di ricerca. Inoltre, mentre Google tende a essere più trasparente riguardo alle proprie linee guida, anche se non rivela dettagli specifici degli algoritmi, Bing fornisce meno informazioni pubbliche sul funzionamento interno del suo strumento di disconoscimento. In definitiva, sebbene il principio di base sia lo stesso, i webmaster che si preoccupano della loro visibilità su più motori di ricerca devono gestire separatamente i file disavow per ciascuno di essi.

      Conclusione

      Il disavow è uno strumento potente nella SEO, ma dovrebbe essere usato con parsimonia e con attenzione. Capire cos’è, come funziona e quando usarlo è cruciale per ogni webmaster che vuole proteggere il proprio sito da link dannosi. Seguendo i consigli di questo saggio, potrai usare lo strumento Disavow con efficacia e mantenere un profilo backlink sano per il tuo sito. Ricorda che la prevenzione e il monitoraggio regolare sono le migliori difese contro i backlink tossici e la SEO negativa.

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      Dic

      Analisi sito web: come analizzare la SEO di un sito step by step

      Vuoi capire come analizzare la SEO del tuo sito web e migliorarne il posizionamento sui motori di ricerca? Ottimo! Sei nel posto giusto.

      In questa guida completa, ti accompagneremo passo dopo passo attraverso le fasi cruciali di un’analisi SEO efficace. Che tu sia un principiante o un esperto, troverai informazioni preziose e consigli pratici per ottimizzare il tuo sito e raggiungere il successo online.

      Pronti a partire? Iniziamo!

      1. Analisi tecnica del sito: scopri come i motori di ricerca vedono il tuo sito!

      Prima di tutto, dobbiamo assicurarci che il tuo sito web sia “digeribile” per i motori di ricerca. Immagina Google come un esploratore che deve mappare il tuo sito: ha bisogno di percorsi chiari, segnali ben definiti e un ambiente accessibile.

      Ecco gli aspetti chiave da considerare:

      • Velocità di caricamento: un sito lento frustra gli utenti e penalizza il posizionamento. Utilizza strumenti come PageSpeed Insights per analizzare la velocità e individuare aree di miglioramento.
      • Mobile-friendliness: oggi la maggior parte degli utenti naviga da mobile. Assicurati che il tuo sito sia responsive e offra un’esperienza ottimale su tutti i dispositivi.
      • Struttura del sito: Una struttura chiara e ben organizzata, con una gerarchia di pagine logica, facilita la navigazione degli utenti e dei crawler dei motori di ricerca.
      • Codice pulito e ottimizzato: Un codice HTML e CSS ben scritto e senza errori contribuisce a un caricamento più veloce e a una migliore indicizzazione.
      • Sicurezza (HTTPS): Un certificato SSL è fondamentale per la sicurezza del sito e per la fiducia degli utenti. Google lo considera un fattore di ranking.

      2. Crea una sitemap efficace: guida i motori di ricerca alla scoperta di tutte le tue pagine!

      La sitemap è come una mappa del tesoro per i motori di ricerca. È un file XML che elenca tutte le pagine del tuo sito, aiutando i crawler a scoprirle e indicizzarle correttamente.

      Ecco perché è importante:

      • Migliora l’indicizzazione: Fornisce ai motori di ricerca una panoramica completa del tuo sito, assicurando che nessuna pagina venga trascurata.
      • Facilita la scansione: Indica ai crawler la struttura del sito e la frequenza di aggiornamento delle pagine.
      • Segnala le pagine importanti: Permette di dare priorità alle pagine più rilevanti, come quelle con contenuti nuovi o aggiornati.

      Utilizza strumenti online gratuiti per generare la tua sitemap e inviarla a Google Search Console.

      3. Costruisci la tua rete di link: ottieni backlink di qualità da siti affidabili!

      I backlink sono come dei “voti di fiducia” da parte di altri siti web. Quando un sito autorevole linka al tuo, Google lo interpreta come un segnale di qualità e rilevanza, migliorando il tuo posizionamento.

      Ecco come ottenere backlink di valore:

      • Crea contenuti di alta qualità: contenuti informativi, originali e utili attireranno naturalmente link da altri siti.
      • Guest blogging: scrivi articoli per altri blog del tuo settore, includendo link al tuo sito.
      • Partecipa a forum e community: condividi la tua expertise e inserisci link al tuo sito quando rilevante.
      • Promuovi i tuoi contenuti sui social media: più visibilità ottieni, maggiori sono le probabilità di ricevere backlink.

      Attenzione: Evita tattiche di link building “black hat” come l’acquisto di link o lo scambio link reciproco. Google penalizza severamente queste pratiche.

      4. Ottimizza i tuoi meta tag: scrivi titoli e descrizioni che catturino l’attenzione!

      I meta tag sono come il “biglietto da visita” del tuo sito nei risultati di ricerca. Il title tag e la meta description appaiono sotto l’URL e influenzano il click-through rate (CTR), ovvero la percentuale di utenti che cliccano sul tuo link.

      Ecco come scriverli in modo efficace:

      • Utilizza parole chiave pertinenti: inserisci le parole chiave per cui vuoi posizionarti, ma in modo naturale e senza esagerare.
      • Scrivi titoli accattivanti: il titolo deve essere chiaro, conciso e invogliare l’utente a cliccare.
      • Crea descrizioni informative: la meta description deve riassumere il contenuto della pagina e incuriosire l’utente.
      • Mantieni la giusta lunghezza: il title tag dovrebbe essere di circa 60 caratteri, la meta description di circa 160 caratteri.

      5. Verifica l’efficacia dei tuoi meta tag: assicurati che siano ottimizzati per il tuo pubblico!

      Non basta scrivere meta tag, bisogna anche assicurarsi che siano efficaci. Analizza i tuoi meta tag per capire se:

      • Sono ben scritti e privi di errori.
      • Includono le parole chiave giuste.
      • Sono abbastanza accattivanti da generare click.
      • Rispecchiano fedelmente il contenuto della pagina.

      Utilizza strumenti di analisi SEO per valutare l’efficacia dei tuoi meta tag e apportare eventuali modifiche.

      6. Monitora il tuo posizionamento: scopri dove appari su Google per le parole chiave scelte!

      Il monitoraggio del posizionamento è fondamentale per capire se la tua strategia SEO sta funzionando. Tieni traccia delle parole chiave per cui vuoi posizionarti e verifica regolarmente la tua posizione nei risultati di ricerca.

      Ecco alcuni strumenti utili:

      • Google Search Console: Offre dati sul rendimento del tuo sito nella ricerca Google, comprese le parole chiave per cui ricevi traffico.
      • Strumenti di analisi SEO: Semrush, Ahrefs e Moz offrono funzionalità avanzate per il monitoraggio del posizionamento e l’analisi della concorrenza.

      7. Crea e ottimizza il tuo file robots.txt: controlla l’accesso dei crawler al tuo sito!

      Il file robots.txt è un file di testo che indica ai crawler dei motori di ricerca quali pagine del tuo sito possono essere scansionate e indicizzate.

      Utilizzalo per:

      • Bloccare l’accesso a pagine non importanti: Come pagine di amministrazione, pagine di login o pagine con contenuti duplicati.
      • Evitare sovraccarichi del server: Impedendo ai crawler di accedere a risorse non necessarie.
      • Migliorare l’efficienza della scansione: Concentrando l’attenzione dei crawler sulle pagine più importanti.

      8. Verifica l’originalità dei tuoi contenuti: assicurati che i tuoi testi siano unici e di valore!

      I contenuti duplicati sono un grave problema per la SEO. Google penalizza i siti che presentano contenuti copiati da altre fonti.

      Assicurati che i tuoi testi siano:

      • Originali: scritti da te o da un copywriter professionista.
      • Informativi e di valore: fornisci informazioni utili e approfondite al tuo pubblico.
      • Ben scritti e privi di errori: un testo curato e ben strutturato è più facile da leggere e indicizzare.

      Utilizza strumenti di plagiarism checker per verificare l’originalità dei tuoi contenuti.

      9. Analizza il tuo profilo backlink: scopri chi ti linka e la qualità dei link ricevuti!

      Non tutti i backlink sono uguali. Alcuni link sono più “preziosi” di altri, in base all’autorità del sito che li fornisce e alla rilevanza del contesto.

      Analizza il tuo profilo backlink per:

      • Identificare i link di bassa qualità: Link provenienti da siti spam o irrilevanti possono danneggiare il tuo posizionamento.
      • Scoprire nuove opportunità di link building: analizzando i backlink dei tuoi competitor, puoi individuare siti web che potrebbero linkare anche al tuo.
      • Monitorare l’andamento nel tempo: verifica se la tua strategia di link building sta producendo risultati.

      10. Ottimizza la struttura dei link interni: migliora la navigazione e l’esperienza utente!

      I link interni sono link che collegano diverse pagine all’interno del tuo sito web. Una buona struttura di link interni:

      • Migliora la navigabilità: Rende più facile per gli utenti trovare le informazioni che cercano.
      • Distribuisce l’autorità: I link interni aiutano a distribuire il “link juice” dalle pagine più autorevoli a quelle meno forti.
      • Migliora l’indicizzazione: Facilita la scansione del sito da parte dei crawler.

      Utilizza parole chiave pertinenti nel testo di ancoraggio dei link interni per migliorare la SEO.

      11. La lunghezza conta: scrivi contenuti completi e ottimizzati per la SEO!

      La lunghezza ideale di un testo per la SEO dipende da diversi fattori, come l’argomento, il pubblico e la concorrenza. In generale, però, è meglio puntare su contenuti completi e approfonditi.

      Ecco alcuni consigli:

      • Rispondere alle domande degli utenti: Fornisci informazioni esaustive e soddisfa le esigenze del tuo pubblico.
      • Utilizzare parole chiave in modo naturale: Inserisci le parole chiave principali e secondarie nel testo, ma senza forzature.
      • Strutturare il testo in modo chiaro: Utilizza titoli, sottotitoli, elenchi puntati e immagini per rendere il contenuto più leggibile.

      12. Indicizza rapidamente i tuoi contenuti: informa Google dei tuoi aggiornamenti!

      Quando pubblichi nuovi contenuti o aggiorni quelli esistenti, è importante segnalarlo a Google. In questo modo, i crawler potranno indicizzare le tue pagine più velocemente.

      Ecco come fare:

      • Invia la sitemap aggiornata a Google Search Console.
      • Utilizza la funzione “Richiesta di indicizzazione” in Google Search Console.
      • Condividi i tuoi contenuti sui social media.

      Conclusioni

      L’analisi SEO è un processo continuo e fondamentale per il successo online del tuo sito web. Seguendo i consigli di questa guida, potrai ottimizzare il tuo sito, migliorare il posizionamento sui motori di ricerca e raggiungere i tuoi obiettivi di business.

      Ricorda: la SEO è una maratona, non uno sprint. Sii paziente, costante e concentrati sulla creazione di contenuti di qualità per il tuo pubblico.

      Hai domande o dubbi? Lascia un commento qui sotto o contattaci! Il team di SeoAndMarketing.it è a tua disposizione per aiutarti a raggiungere il successo online.